CENTENARIO DI DON ORESTE
Nei giorni scorsi la comunità Papa Giovanni ha vissuto il lutto per la morte di Marino Catena, uno di quei poveri di cui il Signore si è servito per guidare don Oreste verso nuove, incredibili intuizioni, in una logica evangelica e solidaristica completamente alternativa, di cui ancora (a volte) fatichiamo ad individuare il percorso futuro. Marino non fu, come erroneamente certe storie raccontano, il primo ospite di Casa Betania, ma la sua storia di giovane uomo solo, in grave difficoltà mentale, incontrato da don Benzi in una povera casa del misanese di una notte fredda, fu il vero motore che diede inizio a quella rivoluzione fraterna che sono le case famiglia della comunità, oggi sparse in tutto il mondo. Marino arrivò a Casa Betania, dopo un periodo di cure, qualche mese dopo l’inizio dell’esperienza e lì c’è rimasto fino a ieri, primo e ultimo educatore degli accolti della Comunità Educante con i Carcerati, con la sua testimonianza di fratello che dipende dall’amore di chi ha vicino.
Marino, come Guido, Mario, Silvio e migliaia di piccoli fratelli sono lo specchio di quello che don Oreste
è stato per noi, per la nostra Chiesa riminese, come per quella italiana e cattolica tutta. E la morte di Marino ci chiede in questi giorni, in cui si stanno avviando le celebrazioni per i cento anni della nascita del sacerdote riminese (7 settembre 1925), di non dimenticare l’invito continuo a rendere concrete e operative le parole di fraternità e accoglienza che la testimonianza del don propone.
La Diocesi di Rimini e la Comunità Papa Giovanni XXIII ci ricordano che sabato 14 settembre si apriranno le celebrazioni del centenario, con una giornata di incontri, preghiera e riflessione. Si svolgerà tutta a Rimini (a differenza di tante altre iniziative del centenario) ma sarà, grazie alle nuove tecnologie, fruibile in tutto il mondo. Alle ore 15 Sala Manzoni ospiterà la tavola rotonda dal titolo “La forza della tenerezza: cent’anni di don Oreste” (ingresso libero previa iscrizione) a cui parteciperanno il card. Matteo Zuppi e il prof. Stefano Zamagni. Alle 17.30 sarà celebrata la Messa in Cattedrale presieduta dal card. Zuppi. e a seguire una cena solidale offerta ai partecipanti sul sagrato della Cattedrale.
Infine, alle ore 21 alla Corte degli Agostiniani, sarà proiettato in anteprima il documentario Il Pazzo di Dio realizzato dal regista Kristian Gianfreda.
Per coordinare le numerose iniziative è stato costituito il Comitato Nazionale per il Centenario di don Oreste Benzi che si incontra con continuità da diversi mesi. Presidente è Stefano Zamagni, economista, allievo di don Oreste, uno dei primi studenti del liceo a seguire il giovane sacerdote nelle sue iniziative educative soprattutto con i ragazzi, nel momento della crescita che oggi definiamo preadolescenza (prima e importante intuizione di don Benzi).
« Il desiderio è sì, – ha detto Zamagni – di celebrare la figura di don Oreste, ma soprattutto di annunciare e testimoniare che può esistere un modo nuovo di vivere, una società più fraterna, che va col passo degli ultimi e in cui nessuno è lasciato indietro.
Come don Oreste ci ha mostrato con la sua vita».