A Rimini, dovunque si scava, si trovano reperti, non è una novità. Oggetti domestici, mura, fondamenta, se si è molto fortunati, un’intera Domus. Questa volta è toccato al giardino del Museo della Città, la cui risistemazione è stata interrotta a causa di una serie molto numerosa di ceramiche malatestiane, rinvenute dentro una cisterna interrata. I lavori per la riqualificazione del giardino interno al complesso museale avevano preso avvio nel marzo 2008, e avrebbero dovuto concludersi in qualche mese. Salvo imprevisti. L’imprevisto si è concretizzato in una cisterna di mattoni, con un vano di 2,30 per 1,90 metri e una profondità di 2,10 metri, colma di manufatti. Tutti oggetti che evidentemente, per chi li aveva posseduti, erano di scarto. Infatti, dove oggi c’è il museo, con tutta probabilità, in epoca medioevale sorgeva un palazzo privato di famiglia nobiliare, in cui le suppellettili, anche se minimamente rovinate, si gettavano. Matteo Casadei, della ditta La Fenice, che lavora per la Sopraintendenza e si è attivamente occupato di questo ritrovamento, mostra vasi e brocche, piatti sbeccati, un candelabro di bronzo praticamente integro (fatta eccezione per una piccola ammaccatura alla base), e altri oggetti ancora, databili dal ’300 al ’500, soltanto una campionatura dei tanti (non sappiamo precisamente quanti, perché devono ancora essere catalogati), al momento conservati in una ventina di ceste. Un’effigie di Carlo Malatesta (padre di Sigismondo, vissuto agli inizi del 1400) e alcuni stemmi nobiliari sono i primi indizi per la ricostruzione storica degli oggetti e del luogo in cui sono stati ritrovati. Tutto il lavoro di recupero è stato fatto sotto la diretta supervisione della Sopraintendenza. Le ricerche, iniziate a Natale, si sono concluse venerdì 6 febbraio, e tutti gli utensili saranno ufficialmente presentati in una mostra ad aprile, in occasione della settimana dei Musei.
“Difficilmente si ha la fortuna di fare un tale ritrovamento – assicura l’assessore alla Cultura, Stefano Pivato – che possiamo definire eccezionale per la quantità degli oggetti e per il fatto che siano stati trovati tutti insieme”. In questo modo è possibile, almeno teoricamente, farsi un’idea degli utensili di uso quotidiano in un palazzo medioevale.
Ora potranno riprendere speditamente i lavori di ristrutturazione del giardino, che hanno subito un sensibile rallentamento. Il ritardo è stato causato principalmente dal fatto che, per legge, tutto ciò che si trova nel sottosuolo, è proprietà dello Stato e non del Comune, da qui l’iter procedurale molto lento. Ora le operazioni di riqualificazione del cortile del Museo, per il quale erano stati stanziati circa 600mila euro, dovrebbero concludersi entro la primavera.
Genny Bronzetti