La vicenda in sé è banale. Un po’ meno le conclusioni.
Eccola.
In parrocchia, a San Lorenzo in Correggiano, dove sono parroco, chiamiamo la Polizia. Da qualche giorno, infatti, uno o più sconosciuti entrano in garage forzando la porta del retro.
I poliziotti sono gentili, visitano il luogo e avanzano ipotesi. Fin qui normale amministrazione. Il bello deve ancora arrivare.
Il giorno seguente sui due quotidiani riminesi appare la notizia con un clamore inaspettato: “Un senzatetto si nasconde nel locale della parrocchia. Trovato dal sacerdote è stato subito sgombrato con l’intervento di una pattuglia dei carabinieri”.
Naturalmente la notizia è ricca di particolari: trovati vecchi panni, tracce di cibo, mucchi di coperte adagiate su giacigli di fortuna… Una caterva di bufale.
A parte i carabinieri che erano poliziotti, nella nostra ricerca di quel che i giornalisti hanno “trovato” non risulta nulla. Ma proprio nulla. Anzi gli agenti, se avanzano una ipotesi, è di uno smercio di droga.
Alla fine ci suggeriscono di presentare un esposto, rimanendo generici, cosa che, in seguito, la parrocchia decide di non fare perchè una nostra indagine interna si conclude con una forte tirata di orecchie di genitori ad alcuni ragazzini.
Le elementari regole giornalistiche, che tutti spieghiamo agli studenti che vengono a fare lo stage ai giornali, dicono che ogni fonte va controllata, almeno con una verifica incrociata. Mi chiedo cosa abbia impedito ai colleghi di farmi una telefonata, considerato che non sono proprio sconosciuto, operando nel giornalismo riminese dal 1977!
Ma è solo la prima puntata della vicenda, perché gli articoli “incriminati” vengono poi ripresi dai social. E lì si scatena il fuoco, direi l’ira divina.
Cominciano alcuni riminesi e poi l’insulto diventa nazionale.
Solo per citarne alcuni: “…a questi ‘sacerdoti’ il Vescovo o il Papa dovrebbero togliere il ministero..”; “i preti tutti in Africa”; “la carità cristiana è servita”; “Povero Papa Francesco”, “non i sacerdoti, ma quel sacerdote. Sarà leghista”; “Figurati se il corvo accoglie un bisognoso”; “Vince il primo premio accoglienza e carità cristiana 2021”; “Consiglio di non farlo sapere a Papa Francesco”; “Vergogna”.
Qualcuno si preoccupa anche di precisare che sono “direttore de ilPonte”. I pochi che pongono qualche dubbio o invitano a verificare, vengono a loro volta travolti dai più fantasiosi epiteti. Oltre ai commenti, centinaia sono i “like” (per lo più faccine piangenti) alle frasi ingiuriose.
Conclusioni: tutti tranquilli. I giornali hanno scritto quel che è stato detto loro, certo con un po’ di fantasia, ma non c’era tempo per controllare… I leoni da tastiera hanno commentato quel che i quotidiani avevano scritto e forse l’avremmo fatto anche noi. Nessuno, dunque, ha colpa. Buonanotte.