Doveva essere la settimana del sorpasso. Del ritorno solitario in vetta dopo una vita. Invece per il Rimini è stata la settimana della rabbia e dell’indignazione. Per una decisione assurda dell’Alta Corte di Giustizia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano che ha ribaltato la sentenza della Corte Federale della FIGC per i fatti di Agnone. Ricorderete: l’Olympia vinse 4-1 ma il giudice sportivo diede lo 0-3 a tavolino ai riminesi perché i padroni di casa avevano giocato un minuto senza un under. Una decisione che lascia a dir poco perplessi perché apre la porta al tempo effettivo visto che è stato riconosciuto il fatto che, nel frangente incriminato, il gioco non era ripreso. Una sentenza contro la quale il Rimini probabilmente farà ricorso al TAR. Probabilmente perché bisognerà vedere se sussistono le motivazioni. Intanto, però, la società biancorossa ha presentato un altro tipo di reclamo, contro la Renato Curi per la posizione dell’argentino Peralta Raimo che, però, domenica non è entrato in campo. L’unica cosa certa è che il Rimini, in questo momento, si trova con tre punti in meno e, dopo la vittoria di Bojano (anche se al momento di andare in stampa non è ancora andata in scena), segue la coppia di testa a -1. Già, perché domenica ha buttato alle ortiche una clamorosa occasione di mettere comunque la freccia impattando con la Renato Curi (1-1). Un pareggio che (forse) ha fatto più male della decisione del CONI.
Da chi segue a chi guarda tutti dall’alto verso il basso: il Santarcangelo. I gialloblù, per ben 47 minuti, sono stati in testa alla classifica, prima con un punto di vantaggio poi addirittura con tre. Alla fine, però, i pareggi di Luco Canistro e Teramo hanno riportato tutto come prima. Ma i clementini hanno di che recriminare visti i due legni colpiti e quel terreno che negli ultimi trenta minuti, assomigliava più a una piscina. E adesso, domenica, ci sarà il derby con il Cesenatico.
Ride anche il Real che sbanca Fossombrone (0-2) e si riporta a -1 dalla zona play off aspettando l’Atessa Valdisangro che tra meno di 72 ore salirà al “Romeo Neri”.
Francesco Barone
Nella foto, Dario Bettini infila la porta del Fossombrone, per il “cobra” è il settimo centro (foto Serafini)