Domenica 23 novembre è la giornata per la sensibilizzazione dei fedeli alle offerte per i sacerdoti. Si deve insistere per questa promozione, perché si ha l’impressione che non sia molto diffusa, nonostante la disponibilità di molto materiale informativo, manifesti, volantini, che basterebbe distribuire.
Si può dire che il risultato delle firme dell’otto per mille sia dovuto alla partecipazione degli italiani, informati dagli spot televisivi, mentre per le offerte per i sacerdoti si può dire che il risultato non è stato raggiunto. Bisogna però convincersi che è possibile invece fare ancora molto. Forse nelle parrocchie si ha paura che un’offerta inviata altrove, sia sottratta alla parrocchia stessa, mentre è dimostrato da un’indagine apposita, che coloro che fanno delle offerte per certe finalità ecclesiali, sono disposti a farne anche per altre, per esempio per i sacerdoti.
Ma perché si deve insistere nell’educare alle offerte liberali per il clero, quando alle necessità dei sacerdoti si può provvedere con l’otto per mille? Risposta: perché l’otto per mille è destinato non solo a sostenere i preti, ma deve contribuire anche al culto, alla pastorale e alla carità in Italia e all’estero.
Nel 2007 per provvedere ai sacerdoti si è dovuto attingere dall’otto per mille il 60,2% dell’occorrente. È chiaro che in questo modo è molto diminuita la disponibilità del fondo dell’otto per mille per le altre finalità. Bisogna capire che le offerte per i sacerdoti alla fine dei conti sono offerte che liberano risorse per il culto, la pastorale e la carità.
Se per un verso è bello rilevare che al successo del nuovo sistema di aiuto alla Chiesa cattolica hanno contribuito tutti gli italiani senza distinzione di appartenenza religiosa, per altro verso deve interpellare tutti il fatto che i fedeli non hanno corrisposto come ci si attendeva per mantenere i loro sacerdoti. Forse è stato un errore puntare sulla “deducibilità” dell’offerta, a cui solo pochi sono interessati. Ma ormai dovrebbe essere chiaro che si tratta di offerte liberali. Credo che sia importante lasciare la promozione di questa iniziativa ai laici; dove questo avviene, le cose stanno cambiando in modo positivo.
Se in futuro dovessero diminuire le firme per l’otto per mille a favore della Chiesa cattolica, probabilmente le prime realtà a soffrirne potrebbero essere quelle pastorali e caritative; in altre parole i primi a rimetterci sarebbero i poveri. Se vogliamo che questo non succeda, si devono aumentare le offerte per i sacerdoti. Bastano anche offerte piccole, perché la Chiesa da sempre è andata avanti con il poco di tanti.
mons. Claudio Stagni
vescovo delegato
“Sovvenire”
in Emilia-Romagna