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“Il poco con Dio è molto”

Consacrata, per una presenza di Speranza nel mondo che soffre…
Quando ho scoperto e accolto il grande Dono della Consacrazione Secolare, nell’Istituto Secolare Missionarie degli Infermi Cristo Speranza, Consacrazione a Dio per i fratelli, in particolare quelli che soffrono… ho ringraziato il Signore per la sensibilità della Sua Chiesa, che da sempre è attenta alle sofferenze e ai bisogni dei tempi.
Gli Istituti Secolari, una proposta e una realtà nuova nella Chiesa. Una modalità secolare di vivere la Consacrazione nel mondo, senza segni distintivi per meglio condividere le gioie e le sofferenze, le angosce e le speranze degli uomini di oggi, dei poveri, dei malati nel corpo e nello spirito.
Il Signore ha una proposta per tutti, sta alla porta e bussa… e attende la nostra risposta…
Questo SÌ alla “chiamata” del Signore per i fratelli nel mondo, come laica mi ha aperto anche la strada della missione in terra brasiliana tra i poveri e i lebbrosi della foresta amazzonica. Agli ultimi degli ultimi, agli emarginati, ai rifiutati dalla società e spesso anche dalle loro famiglie, condividendo il Carisma, la Spiritualità, ogni dono ricevuto e da questo stile di vita scoprano che anche loro sono amati da Dio Padre, e in modo tutto speciale perché nella sofferenza.
Basta essere innamorati della propria vocazione perché i frutti vengano e crescano, anche dove e quando i nostri occhi non vedono…
“Il poco con Dio è molto”… dicono i brasiliani…
I poveri, i semplici, gli umili “capiscono” e vedono oltre il visibile, oltre il fare di chi gli sta accanto, perché “aperti” alla parola di Dio, perché vuoti di superfluo, umili nel riconoscere l’azione del Signore nelle loro vite, nella loro storia.
Un anziano ammalato diceva spesso: “per tutto l’oro del mondo nessuno avrebbe scelto di venire a prendersi cura di noi, poveri e maleodoranti; è stato Dio a mettervi in testa questa decisione e a darvi la forza e il coraggio … solo Lui può dare questi miracoli! E l’ho capito quando ho conosciuto, con voi, il Vangelo”.
La forza del Battesimo e della Consacrazione specifica, che si alimenta in Cristo e alla guida della Chiesa universale, continua anche oggi a fare miracoli in ogni terra del mondo, dove l’uomo vive, soffre, lotta e spera… Forse oggi l’invito pressante non è tanto: “esci dalla tua terra e và… verso altri popoli…”, anche se tutto il mondo è fratello, ma l’appello e il grido è forte e urgente per ogni cristiano, lì, dove vive… Invito a uscire dal proprio individualismo e dall’indifferenza; invito a rivedere le proprio sicurezze, i propri calcoli egoistici e frettolosi; a guardarsi attorno in atteggiamento di ascolto, umile, silenzioso e adorante, perché il Signore ci interpella e ci parla solo nel “silenzio”.
Sono i lebbrosi di ogni nazionalità che ci aspettano; sono i soli, gli esclusi, gli immigrati; sono gli schiavi delle droghe, del sesso, del successo; sono gli insoddisfatti del troppo; perché Dio è l’escluso della loro vita…
Questa è la nostra “missione”. La missione di ogni Battezzato. La grande speranza cristiana a cui tutti insieme dobbiamo tendere, come Chiesa, come popolo di Dio, come uomini di buona volontà, affinché Cristo, che ha accostato sofferenti di ogni tipo e che con la sua Resurrezione è diventato “Nostra Speranza”, sia la gioia di tutti gli uomini.
Nulla è piccolo… di ciò che si fa con Amore!

Giuliana Benaglia
Missionaria degli Infermi Cristo Speranza