Liana Mussoni si è ormai fatta un nome, a Rimini, come attrice. In realtà è una cantante, ma, comunque la vogliate considerare, è la più professionale fra i cosiddetti dilettanti che io conosca: peccato che il contesto riminese in cui opera non sia in grado di offrirle l’opportunità di uno sbocco artistico a tempo pieno…
La sua storia comincia dall’incontro con Miloud Oukili – ricordate?, il clown che svolse la sua esperienza educativa con i ragazzi di strada nelle fogne di Bucarest – incontro avvenuto nell’estate del 1999 in occasione della preparazione della sua tesi di laurea. L’emozione ricevuta in quell’occasione è stata per così grande per Liana che non ha potuto fare a meno di condividerla con altri pubblicando il libro Miloud il volto non comune di un clown edito da Fara editore in Rimini (www.faraeditore.it ) con una testimonianza di Dario Fo.
Dalle parole dell’intervista ha poi tratto in seguito il suo primo evento teatrale, Appunti sonori dal mondo di un clown, cui negli anni hanno fatto seguito tutta una serie di spettacoli sempre a metà strada fra dialetto, musica, ironia, amore per Fellini, tutti rigorosamente “laici”, montati e prodotti con fatica e pura passione dalla Filodrammatica che nel frattempo si era costituita attorno al nome di Lele Marini, come Compagnia del Cartoccio.
I suoi spettacoli più importanti sono “Voci in viaggio” – spettacolo musicale ispirato al libro di Tonino Guerra “Il viaggio”; “Luminitza” nella luce di Etty -: letture dal “Diario” di Etty Hillesum e musiche della tradizione ebraica; “Pavaiòti” – volo notturno sulle ali della poesia dialettale santarcangiolese, letta, cantata e interpretata; fino al celebratissimo “Circo Fellini” fatto in molte salse di intrattenimento e persino come spettacolo.
Ma a questa artista estrosa e appassionata, il successo è arrivato, se così si può dire, grazie a un tema squisitamente “religioso”, questo Myriam/Maria Improvvisamente donna, liberamente tratto dal testo di Erri De Luca, Nel nome della Madre, con musiche di Fabrizio De André suonate rigorosamente dal vivo, con strani e preziosi strumenti musicali da due musicisti notevoli, Fabrizio Flisi e Tiziano Paganelli.
Questo spettacolo in forma di Preghiera, o meglio questa Preghiera in forma di spettacolo, che ha commosso persino il vescovo Francesco Lambiasi, è in realtà una “preghiera laica” che sposa appieno la personalità di uno “pseudo-Ateo a intermittenza” come De Luca con la sensibilità tutta al femminile di un’Artista che si pone di fronte alla inaudita gravidanza di Maria con l’entusiasmo appassionato e gioioso che solo una donna può esprimere. E il miracolo della Fede avviene proprio nel vissuto tutto corporeo di quel parto virginale e nel dialogo fra Maria e il divino nascituro: un piccolo capolavoro teatrale che dice molto più di tante scialbe teologie mariane.
L’opportunità di vederlo (o di ri-vederlo) nella cornice particolarissima del Mese di Maggio e per di più nell’atmosfera di preghiera della Chiesa di Montetauro, è di quelle da non perdere: venerdì 18 maggio alle ore 21 in punto!
Mario Guaraldi