Signori e signore, benvenuti: si apre il sipario sul teatro Galli.
Un vero e proprio dramma “teatrale”, le cui vicissitudini si protraggono da ben 11 anni e che sembra essere giunto al lieto fine. Palazzo Garampi, infatti, ha presentato in Consiglio comunale il progetto, praticamente definitivo, per il restauro del teatro riminese. Le disavventure del Galli, costruito nel 1857, hanno inizio nel 1943, quando le bombe della guerra lo distruggono. Il primo progetto di ricostruzione (il “progetto Natalini”) è datato 1999, ma viene rifiutato dai riminesi nel 2000. Si riprova nel 2002 con un nuovo tentativo progettuale, ma anche questo verrà bocciato, questa volta dal ministero. Arriviamo così al 2004, quando viene presentato il progetto di recupero filologico Garzillo-Azzolini. Da questo progetto parte ora il Comune, ma con alcune sostanziali modifiche. L’ingegner Totti, a capo del gruppo tecnico che guida la ricostruzione, spiega che “l’impostazione progettuale architettonica rimarrà quella ottocentesca di Poletti. All’esterno la struttura rimarrà esattamente fedele all’originale, ma all’interno le cose cambieranno.” Nello specifico, foyer e sala rispetteranno la concezione polettiana, mentre i cambiamenti maggiori si avranno nella parte posteriore, nella “macchina” teatrale, e riguarderanno soprattutto sicurezza, funzionalità e l’adeguamento degli impianti. In particolare verranno aggiunti 1000 metri quadrati di locali in due piani interrati “naturalmente tenendo conto della possibilità di ritrovamento di reperti archeologici, che verranno recuperati ed esposti” prosegue Totti. Insomma, secondo l’amministrazione comunale, il Galli verrà restituito alla città nella sua versione originale, ma adeguato al terzo millennio. I posti saranno in totale 756, di cui 276 nei tre ordini di palchi e 132 nel loggione; per l’acustica è stato ingaggiato il professor Lamberto Tronchin, esperto che ha già lavorato presso il teatro veneziano de “La Fenice”, a cui l’équipe per la ricostruzione del Galli si ispira. Secondo il Sindaco Alberto Ravaioli, se tutto va bene “il cantiere verrà aperto entro la fine della legislazione, ed entro un paio d’anni il teatro potrà essere inaugurato.” Se va tutto bene, perché in realtà manca ancora l’approvazione del ministero. Tuttavia, stando all’amministrazione comunale, che ha già ottenuto l’ok sia della Direzione generale, sia delle Sopraintendenze di Ravenna e Bologna, ottenere l’ultima legittimazione da Roma dovrebbe essere solo una formalità.
Ma quanto costerà rifare il Galli? Se il progetto Garzillo-Azzolini del 2004 era stato stimato intorno ai 18 milioni di euro, gli interventi migliorativi di Palazzo Garampi hanno fatto lievitare la cifra fino a 29.7 milioni. “La cifra per l’appalto è di 23.1 milioni, mentre i restanti 6.6 sono accantonamenti che si fanno per legge, a coprire ogni eventuale imprevisto” specifica Totti. Nella cifra sono compresi anche arredi e decorazioni, che saranno affidati, tramite bando, a maestranze locali. Sbaragliata dall’amministrazione anche la paura per dei costi di gestione che si potrebbero rivelare troppo elevati: “dal momento che il Galli sostituirà completamente il Novelli – spiega Ravaioli – i costi di gestione del Novelli verranno riversati nel Galli.” Inoltre la vendita del Novelli dovrebbe fruttare circa 6.5, che sarebbero da accantonare nel fondo riservato al Galli.
Non ci resta che accomodarci in platea, attendere che l’orchestra inizi a suonare e che si apra il sipario.
Genny Bronzetti