Il Meeting passa dal desiderio alla certezza. Ma un bilancio sull’edizione del cuore è necessario. Lo tracciamo con il direttore della manifestazione, Sandro Ricci.
Direttore, qual è il suo commento a riflettori spenti?
“Grande soddisfazione. Il tema è stato il contenuto prevalente di tanti relatori che hanno partecipato agli incontri e alle tavole rotonde. Non abbiamo ascoltato cose astratte ma ognuno ha confrontato la specificità del suo lavoro e delle sue conoscenze con il tema del Meeting, relativo alla vicenda del cuore e al desiderio dell’uomo”.
Tanti temi toccati, diritti umani, economia, welfare, dialogo, famiglia, vita, lavoro. Il Meeting è riuscito a fornire uno sguardo positivo verso la realtà?
“Direi di sì. Penso, ad esempio, al confronto sulla libertà religiosa con rappresentanti di Paesi dove ci sono reali difficoltà. La libertà religiosa è la garanzia fondamentale per tutte le altre libertà poiché è connaturata al cuore dell’uomo in quanto tale”.
Sacconi, Tremonti, Alfano, Carfagna, Maroni, Violante, Bersani: il mondo politico presente al Meeting come ha affrontato le attese e le domande della gente?
“A mio avviso due sono gli elementi fondamentali di questa edizione: da una parte i ministri e politici che sono venuti a confrontarsi con dati reali, rappresentati da persone che lavorano nel territorio e nel sociale, e dall’altra la presenza di un’identità forte di chi anima il Meeting che è precisa, accogliente e vogliosa di un incontro. Un ultimo elemento è la positività che si respira nella fiera di Rimini: stimola a non parlarci sopra ma ad affrontare concretamente le questioni. Una politica che non sia il ripetersi di slogan ma il tentativo di entrare dentro ai problemi per trovare vie di uscita”.
Il Meeting, che sarà in ottobre al Cairo, vede crescere la sua dimensione internazionale. Siamo di fronte ad un modello da esportare?
“Inizialmente l’idea era solo quella di presentare il Meeting, come avvenuto in altri Paesi. Questi incontri sono poi diventati occasioni in cui le realtà locali ci hanno chiesto di aiutarle a creare espressioni culturali. Quello del Cairo sarà, quindi, un mini Meeting con convegni, mostre, spettacoli e convivenze tra i partecipanti. Il caso egiziano lè più significativo in quanto organizzato con amici di fede islamica”.
Il titolo del Meeting 2011 sarà “E l’esistenza diventa una immensa certezza”.
“L’abbiamo scelto in continuità con quello di questo anno. C’è sicuramente un intervento nella vita dell’uomo così determinante che è Cristo. Egli può rendere ciò che a l’uomo sembra impossibile, la certezza, un dato reale di esperienza. Il tentativo che il Meeting vuole fare è partire dalla realtà e attraversarne l’apparenza per arrivare ai punti di consistenza più forti della vita. Il titolo ha anche una vena di provocazione, quella di parlare di certezza ad un mondo nichilista”.
Daniele Rocchi – Sir