Anche se il mese di luglio sembra ancora lontano, la nuova direzione artistica di Santarcangelo, che reggerà le sorti del festival per i prossimi tre anni, è stata ufficialmente scelta, con una decisione che si potrebbe persino definire ovvia: affidare l’incarico a chi il teatro lo fa per davvero. Saranno dunque tre compagnie romagnole – espressione di quella straordinaria vitalità che in campo teatrale caratterizza da tempo la nostra zona – fortemente ancorate a una realtà territoriale, sebbene ormai consacrate a livello internazionale, a determinare il cartellone del Festival di Santarcangelo. A partire dalla prossima edizione (la trentanovesima, che si svolgerà dal 3 al 12 luglio) si alterneranno, nell’ordine, la Socíetas Raffaello Sanzio, i Motus e il Teatro delle Albe, provenienti rispettivamente da Cesena, Rimini e Ravenna e che esprimono tre anime della “ricerca” molto diverse fra loro, ma dagli esiti straordinariamente interessanti. Ad affiancare questi artisti ci sarà un coordinamento critico-organizzativo di cui fanno parte Silvia Bottiroli, Rodolfo Sacchettini e Cristina Ventrucci. È stato inoltre nominato il nuovo presidente del consiglio d’amministrazione di Santarcangelo dei Teatri, nella persona di Giuseppe Chicchi, ex sindaco di Rimini, e per la prima volta questo ruolo viene retribuito.
Il compito di curare la prima edizione spetterà a Chiara Guidi della Socíetas Raffaello Sanzio, che punta sulla ricerca di particolari congiunzioni fra teatro e musica, attraverso un’idea di voce “come suono e come luogo della visione”, dove la lingua parlata cede il passo all’armonia sonora che i timbri e i toni manifestano: un’esperienza che la Socíetas ha maturato in questi anni d’intensa collaborazione con il compositore americano Scott Gibbons. Per questo si avvarrà della collaborazione di Massimo Simonini (ideatore e responsabile artistico del Festival Angelica di Bologna).
Nel 2010 Santarcangelo sarà invece guidato da Enrico Casagrande dei Motus: con l’attenzione alla contemporaneità che caratterizza il gruppo riminese, punterà sull’indagine di scritture di confine e sui rapporti fra i diversi linguaggi, che contraddistinguono letteratura e teatro, cinema e musica, graphic novel e radiofonia. Nel suo lavoro teorico sarà affiancato da Rodolfo Sacchettini. Il terzo anno, infine, toccherà a Ermanna Montanari, che è intenzionata a porre l’accento sulla voce umana, dal canto alla recitazione, declinata in tutti i modi possibili, dando spazio alla stonatura ma anche a “chi non ha voce”. Al suo fianco, come supporto ideativo, ci sarà Cristina Ventrucci.
La triade, sfatando il luogo comune della rivalità, ha comunque intenzione di definire un’architettura comune soprattutto per quanto riguarda le scelte artistiche e, di conseguenza, le presenze degli spettacoli ospiti.
Si procederà poi all’individuazione di uno spazio specifico – non bisogna dimenticare che in tutti questi anni a Santarcangelo non è mai stato realizzato un teatro – capace di sopperire a una mancanza cronica e in grado di ospitare e sostenere progetti anche di una certa complessità.
Giulia Vannoni