Otto concerti distribuiti nell’arco di nove giorni. Il calendario della diciassettesima edizione del Festival d’Interpretazione Pianistica si presenta particolarmente ricco: non solo per la presenza di ospiti dalla prestigiosa carriera internazionale, ma anche per la varietà di programmi che spaziano da Bach ai nostri giorni, sebbene con una particolare predilezione per il repertorio romantico.
Venerdì 31, il compito d’inaugurare la rassegna, che si terrà a Misano Adriatico nella chiesa del Convento con inizio sempre alle 21.15, spetta ad Alexander Romanovsky (nella foto, pianista russo dalla carriera esemplare. Come spesso capita, manifesta prestissimo il proprio talento, che lo porta a intraprendere una straordinaria carriera, esibendosi in tutto il mondo con prestigiose orchestre e a fianco di numerose star. Il suo programma affianca i Dodici studi sinfonici dell’opera 13 di Schumann a una ricca selezione di brani di Rachmaninov.
Il secondo appuntamento è con il duo Pier Narciso Masi e Michela Caldesi che dedicheranno la serata di sabato 1 agosto esclusivamente a Schubert.
Ancora un duo, ma questa volta violoncello e pianoforte – Silvia Chiesa e Maurizio Baglini – si esibirà il giorno successivo: affronteranno un ampio spaccato del repertorio romantico che comprende tre sonate (di Mendelssohn-Bartoldy, Saint-Saëns e Chopin) cui si aggiunge l’Introduction et polonaise brillante op.3 in do maggiore, ancora di Chopin.
S’intitola Tutte le feste al tempio, come la scena di Gilda nel Rigoletto, l’appuntamento di lunedì 3. Ovviamente protagonisti sono due cantanti, entrambi di area romagnola, ma che hanno ormai raggiunto ampia notorietà al di fuori dei confini locali: il soprano Gladys Rossi e il baritono Maurizio Leoni. Ad accompagnarli attraverso una selezione dei più famosi brani di Traviata e Rigoletto è Davide Cavalli, che ha al suo attivo una lunga consuetudine come pianista accompagnatore.
Più inedito il duo formato dal sassofonista Stefano Pecci e dalla pianista Manila Santini. Nella serata del 4 agosto, che s’intitola Concerto sotto le stelle (ma la sede questa volta è il cortile del castello di Gradara) proporranno autori come Jean Françaix, Darius Milhaud, Jean Matitia e Roberto Molinelli, oltre all’immancabile Astor Piazzolla.
Si chiama Io e la musica e porta come esplicativo sottotitolo Il racconto di una vita con e attraverso la Musica il concerto di mercoledì 5. Protagonista Alfredo Speranza – un’intera esistenza dedicata al pianoforte come concertista e didatta – che per l’occasione verrà affiancato dal soprano Lykke Anholm, dal flautista Fabio Mina e del chitarrista Aldo Vianello. Il programma prevede brani di Isaac Albéniz, Manuel de Falla, Joaquín Turina, Gerardo Matos Rodríguez e, naturalmente, dello stesso Speranza.
Dopo la pausa di giovedì, ancora due recital di pianoforte. Il primo avrà per protagonista il ventiquattrenne Gesualdo Coggi che, nell’attesa di disputare la finale del concorso Busoni a Bolzano, il 7 eseguirà musiche di Bach, Beethoven, Liszt (con la monumentale Sonata in si minore) e ovviamente Busoni. Il secondo ospiterà invece una star come Roberto Cappello, cui è affidato il compito di concludere il Festival, sabato 8. Il recital spazierà attraverso numerosi autori, a testimonianza dell’eclettismo di questo pianista. Infatti Cappello affronterà prima Beethoven, poi Granados, Liszt e Ravel, per concludere con la celeberrima Rhapsody in Blue di Gershwin.
Giulia Vannoni