I film vietati ai minori? Avanti, c’è posto. Ragazzi di età sotto i 14 anni, riescono ad ottenere – e senza tanto sforzo – i biglietti per film vietati ai minori, senza che in biglietteria effettuino un regolare controllo dei documenti. La “denuncia” arriva da alcuni genitori, i quali stanchi di osservare la prassi comune – si sono fatti sentire presso il Ponte per segnalare una pratica perlomeno poco educativa. Si fa la fila, si paga e si entra dove si vuole, anche se la scritta “Vietato ai minori di” imporrebbe quantomeno la verifica. Al Multiplex Le Befane il servizio di biglietteria lascia a volte un po’ a desiderare. Al sabato accade anche che si creino file con una sola cassa aperta al pomeriggio: ciò non è certo un buon servizio, soprattutto per le famiglie. Si risparmia sul personale, ma si creano disagi all’utenza. Giovedì 29 ottobre, tanto per fare nomi e cognomi, per vedere il bellissimo Up della Disney/Pixar serviva pazienza: 20 minuti di fila per lo spettacolo delle 20,30. Ma dalle casse del Multiplex rimandano al mittente l’accusa: i controlli ci sono.
All’UGC di Savignano il controllo dei documenti è consuetudine, come precisa la responsabile Roberta Giovagnoli, anche quando vengono richiesti biglietti per film vietati da un maggiorenne che ne fa richiesta per altri amici. “Ho visto diverse volte personalmente richiedere i documenti di tutti coloro che dovevano acquistare il biglietto e se non erano tutti presenti, il biglietto non veniva emesso” assicura un genitore. Se poi qualcuno fa il furbo e compra un biglietto per un altro film e poi va a vedere quello vietato, è un’altra questione: servirebbe un controllo all’entrata in sala, ma non è una cosa semplice.
Sulla questione dei film vietati c’è anche da aggiungere il cattivo regolamento tutto italiano. Qui si vietano film come Halloween 2 (giustissimo) ma, per esempio, il film di Tarantino Bastardi senza gloria non è vietato, e quindi lo possono vedere anche i bambini di sei-sette anni accompagnati da papà perlomeno poco responsabili. Per non parlare della coppia che ha portato la figlia di cinque-sei anni a vedere Viola di mare, storia d’amore lesbica nella Sicilia dell’Ottocento, con scene erotiche e tematiche non certo adatte a quell’età. “Qui ci sarebbe da fare una riflessione assai più ampia, su un sistema che fa acqua da molte parti. – allarga la riflessione il critico cinematografico riminese Paolo Pagliarani – Ricordate il putiferio scatenato dal film Apocalypto uscito senza divieti e poi vietato ai 14 anni per via di un parlamentare che si era scandalizzato per alcune scene per lui «crude», quando altri film ben più violenti circolano in sala senza problemi?”. E che dire sulle scelte di certi genitori che giustificano l’entrata in sala con il figlio piccolo con la frase: “è bene che si abitui sin d’ora a vedere certe scene” oppure: “tanto è abituato a vedere ben altro”.
Un dibattito sarebbe opportuno. Invece non si discute neppure di maleducazione, crescente soprattutto al sabato sera, dei gruppi di ragazzi che entrano nelle sale cinematografiche e disturbano. Le segnalazioni e le lamentele da parte di spettatori aumentano, ma anche il personale di sala delle Befane e dell’UGC conferma che la situazione sta diventando sempre più fastidiosa. Un po’ di controllo nelle sale dove si proiettano i film sarebbe auspicabile, ma ancora meglio sarebbe un po’ di autocontrollo.
Tommaso Cevoli