Cultura musicale in provincia di Rimini: è quanto sta promuovendo da tanti anni Fabio Pecci, direttore di coro, musicista, formatore musicale.
Classe 1964, nativo riminese, Pecci è ben noto a Rimini, Riccione e Morciano, e più in generale in tutta la provincia. “Lavora” con bambini, ragazzi e giovani che si avvicinano al mondo della musica e in seguito diventano voci di un coro. Passione e dedizione: questi gli ingredienti del successo di Pecci.
Amministrazioni comunali e musica: un matrimonio impossibile?
“Personalmente ho rapporti stretti con i Comuni di Riccione e Morciano. Il valore della musica viene riconosciuto tramite un reale supporto, non solo economico, ma anche, ad esempio, tramite la concessione di spazi. A Morciano ci viene fornita la Sala ex Lavatoio, mentre a Riccione facciamo le prove nel teatro delle scuole elementari «Annyka Brandi». Tra l’altro il primo coro riccionese nacque proprio qui nel 2000 (il 5 febbraio compie 17 anni): non a caso, molti coristi attuali vengono proprio da questa scuola”.
Come si fa a restare a galla con la musica?
“Entrando nelle grazie di chi ti aiuterà poi commercialmente, la strada è spianata. Vedi X-Factor o altri talent show. Vivere di musica non è facile, non è certo fonte di ricchezza.
Ciò che per me conta di più è lavorare sulla qualità, perché prima o poi si riesce a sfondare. Quando vado all’estero, la considerazione che viene espressa nei confronti del maestro del Coro è quasi imbarazzante, se paragonata alle abitudini italiane, perché c’è un grande riconoscimento del lavoro e del ruolo del musicista: noi italiani siamo indietro anni luce, i giovani d’oggi sono bombardati di produzioni musicali di bassa qualità. Io mi ritengo fortunato: faccio il lavoro che amo e mi relaziono quotidianamente con la gioventù. I figli portano i genitori, i quali piano piano s’interessano ai concerti. Con orgoglio dico che alcuni ragazzi, una volta bambini, ed ora trentenni come Massimo Montanari (26 anni), Demetra Vanni (14 anni, studia ancora con Pecci, ndr) o Elisa Serafini (25 anni, si sta diplomando contemporaneamente in pianoforte e canto) adesso fanno parte di cast di opere liriche e stanno portando a termine studi musicali”.
Cosa fare per il canto del futuro?
“Esiste la FENIARCO, Federazione Nazionale Italiana Associazioni Corali Regionali, che si occupa di coralità in generale e sta facendo un enorme sforzo per sostenere e ampliare il movimento corale italiano, con particolare attenzione ai bambini e ai giovani. Essa raggruppa tutte le federazioni regionali e svolge formazione.
Più in generale credo che rassegne musicali, concorsi nazionali e internazionali, formazione per direttori di coro siano tutte iniziative assolutamente necessarie.
Il concorso che ormai da quattro anni anima Riccione nel mese di maggio riunisce tutti i cori di voci bianche ed è possibile grazie a tanti volontari. In tre anni sono stati portati a Riccione ben 34 cori, creando un notevole indotto alla città.
Non scordiamoci che se nel mondo ancora si studia l’italiano, il ringraziamento va fatto alla grande produzione lirica che ci appartiene. Occorre perciò investire nel prodotto musica, se vogliamo che abbia un futuro roseo”.
E il concorso internazionale che si tiene a Rimini?
“Nel 2017 sarà l’undicesimo anno del «Rimini International Choral Competition», che invade Rimini l’ultimo week end di settembre. Il direttore artistico è il professor Andrea Angelini e io partecipo come giurato. Si tratta di uno dei concorsi più importanti e più belli che l’Italia ospita: a concorrere vengono cori da tutto il mondo, e stiamo parlando di cori di livello eccelso. I luoghi il Teatro Novelli e la Chiesa di San Giovanni Battista”.
Quanti cori e quante associazioni?
“Riccione ha due cori, legati all’associazione ‘Le allegre note’, che constano ben 150 coristi: 42 sono i giovani, che formano le ‘Note in crescendo’, mentre i restanti formano le voci bianche, ‘Le allegre note’. Stiamo parlando in totale di 500 concerti all’attivo e di un coro giovanile dall’intensa attività internazionale.
A Morciano ci sono 60 coristi divisi in 2 cori, uno giovani, ‘Bho girls choir’, e l’altro di voci bianche: ‘Una canzone per crescere’. L’associazione che li sostiene è la ‘Papageno’. Trenta sono i coristi a Rimini, tutti a formare il gruppo voci bianche ‘Piccole voci C. Amori’. Ad ospitarci è l’Istituto Musicale Lettimi mentre l’associazione che sta alle spalle è ‘Musica ficta’.
Va poi nominata anche l’Accademia vocale riccionese ‘VYVA’ (Very Young Vocal Academy): riguarda l’attività dei solisti, 20 ragazzi dai 7 ai 16 anni.
Dulcis in fundo, non posso non citare la mia attività nelle scuole della provincia: annualmente lavoro tramite progetti con circa 60 classi”.
Momenti indimenticabili?
“Il coro voci bianche di Riccione è il più grande della regione ed è conosciuto a livello nazionale. Nel 2004 siamo stati al programma tv «Alle falde del Kilimangiaro» in occasione della Giornata della Memoria. Quattro anni dopo siamo finiti su Rai 1 cantando il ‘Te Deum Berlioz’ diretto da Claudio Abbado. Nel 2015 le ‘Note in crescendo’ han partecipato in qualità di unico coro dell’Emilia Romagna all’Expo di Milano. Tra un mese il coro ’Le Allegre Note’ si esibirà nelle zone terremotate del centro Italia”.
Tommaso Mazzuca