La storia. L’ospedale missionario in Zimbabwe da Marilena Pesaresi a Massimo Migani
Una fila lunga 18.000 pazienti, arrivati per visite dall’esterno. Circa 1.500 ricoveri e 549 parti solo nei primi mesi dell’anno.
A questi vanno aggiunti i 1.700 pazienti della clinica mobile in soli sei mesi. Ma anche indicatori di qualità in aumento come la presenza di servizi ambulatoriali ampliati e cure materno- infantili. E ancora il potenziamento dei servizi chirurgici con nove missioni di medici specialisti e nuove apparecchiature mediche all’avanguardia.
L’ospedale “Luisa Guidotti” di Mutoko, in Zimbabwe, è sempre più un’eccellenza in campo sanitario nel paese africano ma anche un punto di riferimento per tante persone che hanno necessità di servizi e conforto.
E in questo nosocomio, come nell’intera missione “All Souls”, batte forte il cuore riminese.
Prima, per decenni, grazie al prezioso, insostituibile servizio della dott.ssa Marilena Pesaresi, “il leone che sa” e “la donna dal cuore grande” com’era chiamata dagli amici africani, e oggi dal dott. Massimo Migani.
Dopo la prima esperienza nella missione “All Souls”, nel 2005, Migani ha intensificato il suo rapporto con Mutoko e nel 2010 ha ricevuto il mandato missionario del Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi affiancando Marilena Pesaresi e poi prendendone il testimone alla scomparsa, nel 2018.
Da due capanne iniziali, oggi l’ospedale è una delle strutture più all’avanguardia di tutto lo Zimbabwe. I numeri – importanti – della missione “All Souls” non riescono però a raccontare tutta la vita che questa realtà esprime nella sua “ opera di assistenza sociosanitaria ed educativa. – precisa il dott. Migani – Siamo un ospedale missionario, dove la parola ‘missionario’ nella realtà non viene dopo come nella grammatica: vuole essere un seme di bene per la società”.
Il primo finanziatore di questa opera di bene riminese in terra africana è la Fondazione Marilena Pesaresi: da anni si adopera per sostenere l’opera, svolgendo anche il ruolo di “collettore” delle tante iniziative di solidarietà nate per sostenere la missione.
Leonardo Cagnoli della Fondazione è presidente sin dalla sua nascita, nel 2012. E in questo primo scorcio di 2025 traccia un bilancio di quanto accaduto nel 2024 e quali sono i progetti futuri di “All Souls Misson” e come Rimini può sostenerli.
Dott. Cagnoli, l’ospedale continua ad ottenere grande risultati. Da quali vogliamo partire?
“Di grande importanza sono stati i servizi per le cure materno- infantili: i risultati positivi raggiunti negli ultimi anni hanno continuato a consolidarsi e la mortalità perinatale attuale complessiva (che tiene conto anche delle morti intrauterine territoriali) è stabilizzata nei primi nove mesi dell’anno a 14.6:2000 (quasi la metà della media nazionale). A livello dell’ospedale il dato è sceso a 3.4:1000, il più basso mai registrato, a conferma dei miglioramenti dell’assistenza prima del parto, dopo il parto e della gestione del parto. Il risultato risente certamente anche dello sviluppo del progetto finanziato dai Rotary Club di Rimini Riviera, Rimini, Riccione Perla Verde e Romano di Lombardia che la Fondazione Marilena Pesaresi sta supportando e che prevede ripetuti periodi di soggiorno presso l’Ospedale Luisa Guidotti di specialisti italiani di ostetricia e ginecologia con fruttuosi scambi di esperienza con gli operatori locali”.
Il supporto della Fondazione in termini economici, organizzativi e gestionali, ha permesso il potenziamento dei servizi chirurgici.
“Esatto. E si è tradotto con tre missioni di chirurgia (generale, otorinolaringoiatrica e ginecologica) e tre missioni di chirurgia oculistica. Esse si sono aggiunte a tre missioni cardiologiche e di medicina generale.
A fine novembre 2024 poi, sono state installate apparecchiature per chirurgia mini-invasiva con la successiva missione di un qualificato team di professionisti provenienti da Modena e Sassuolo guidati dalla professoressa Micaela Piccoli.
Tra luglio e dicembre è stato attivato un progetto straordinario di raccolta fondi coordinato dalla Fondazione e volto a coprire le spese per la trivellazione di 20 pozzi per l’acqua, uno per ciascuno dei villaggi colpiti dalla estrema siccità di quell’area del paese. Come ci ha comunicato il dott. Migani, la raccolta fondi che ha portato, grazie alla generosità degli amici ad un risultato eccezionale, può considerarsi conclusa”.
I progetti avviati sono segnalati dalla Direzione dell’ospedale? Come funziona il rapporto?
“Anche nel 2024 la Fondazione Marilena Pesaresi ha contribuito con fondi propri provenienti dalle quote dei soci, da donazioni private, dalla Fondazione Mission Bambini, dal Campolavoro Missionario, al finanziamento/ cofinanziamento di numerosi progetti proposti sempre dalla Direzione dell’Ospedale.
Tra questi, il progetto ‘Sostegno Emergenze dell’Ospedale’ (cofinanziamento di stipendi del personale, acquisto di farmaci, cofinanziamento per laboratorio e lavori di manutenzione dell’Ospedale, acquisto di carburante/ diesel), il progetto ‘Operazione Cuore’, il progetto ‘Borsa di Studio Melucci’volto alla formazione del personale.
Nel 2024 grazie alla collaborazione della dott.ssa Franca Pesaresi Fabbri è continuato sotto l’egida della Fondazione il progetto ‘Adozioni a Distanza’ volto a favorire l’inserimento scolastico dei bambini bisognosi dell’area di Mutoko: nel 2024 sono stati 65 i bambini adottati a distanza.
La Fondazione ha pure provveduto a spedire all’Ospedale di Mutoko farmaci e presidi sanitari acquistati in proprio o ricevuti da generosi donatori”.
Le vostre campagne hanno portato beni alla causa della missione di Mutoko.
“Ne siamo molto felici. Ma non per questo possiamo abbassare la guardia. Anzi. L’Ospedale anche quest’anno ha incontrato enormi difficoltà, a più livelli, che rendono necessario un sempre maggiore supporto, anche economico, alle sue attività. Dunque è fondamentale che tutti coloro che lo hanno già fatto da tanti anni ma anche tanti nuovi amici, attraverso il loro aiuto contribuiscano a rendere possibile che l’Ospedale di Mutoko, attraverso l’aiuto della Fondazione Marilena Pesaresi, prosegua i progetti che il dott. Migani, nel solco di quanto indicato da Marilena Pesaresi prima di lui, ci propone e che anche quest’anno riguardano numerosi aspetti di cura dell’Ospedale e di tutti i pazienti”.