Il giorno dopo lo scoppio della guerra, l’associazione riminese TeamBòta era già al lavoro per raccogliere generi di prima necessità da mandare in Ucraina. Abbiamo chiesto a Michele Lari, uno dei fondatori dell’associazione nata durante i primi giorni della pandemia, un resoconto sul lavoro di questi giorni.
“Sono stati giorni di lavoro ininterrotti. Mattino, pomeriggio e sera abbiamo accumulato scatoloni di cibo, medicinali e molto altro. La raccolta sta andando molto bene.
Inizialmente il nostro compito come Team-Bòta doveva essere quello di fare da cassa risonanza dell’iniziativa (messa in piedi dal Post Service di Rimini), comunicandola attraverso i nostri canali e promuovendola con forza.
Vista la risposta abbiamo dovuto mettere in gioco le nostre energie, i nostri volontari e la nostra organizzazione”.
PostService è un’azienda privata con sede legale a Milano e sede operativa a Rimini, si occupa di logistica e spedizione da e per paesi dell’est, come Ucraina, Russia, e altri. I dipendenti sono tutti Ucraini.
Quindi sono loro i promotori dell’iniziativa?
“Sì, loro sono partiti subito, ma avevano poca presa sul territorio e avevano bisogno di una cassa di risonanza. Noi ci siamo offerti subito – continua Michele – I cittadini di Rimini, e tutta la comunità si sono mossi con tanta vicinanza e con una dimostrazione di affetto incredibile verso l’Ucraina. Abbiamo raccolto davvero tonnellate e tonnellate di beni di prima necessità, e stiamo andando avanti. Privati cittadini, aziende, scuole (Einstein, Classico, Serpieri, Dante Alighieri, e tante scuole elementari e asili per l’infanzia), tutti si sono mossi e hanno remato verso un’unica direzione, la solidarietà e la vicinanza al popolo Ucraino.
L’affetto non è arrivato solo da Rimini, ci sono arrivate spedizioni da tutta Italia. Da Bologna, da Fossombrone, da Pennabilli, da Pesaro, da Bergamo, da Brescia e addirittura dalla Sicilia. Siamo stati contentissimi di essere riusciti ad avere una vasta risonanza nazionale. E’ stato per noi molto importante”.
Quali beni avete raccolto?
“Generi alimentari pronti per l’uso, medicinali generici e medicazioni, tantissimi indumenti (a cui abbiamo già dato lo stop da qualche giorno), coperte, prodotti per l’igiene, torce e candele. Tutto il necessario, tutto quello di cui c’è più necessità.
Sono già partiti 6 camion da Rimini, ognuno contenente dalle 18 alle 20 tonnellate di materiale. 3 sono già arrivati a destinazione, 3 sono in viaggio”.
Qual è l’associazione che riceve e gestisce il materiale?
“Il Post Service di Rimini ha aperto questo corridoio verde con LVIV Plast (Lviv è il nome ucraino di Leopoli), un’associazione scout fondata tra il 1911 e il 1912 che ha sede a Leopoli ma ha diffusione su gran parte del territorio ucraino.
Una volta arrivato alla frontiera con la Polonia il camion viene scortato dai volontari dell’associazione fino al punto di smistamento, da cui poi partono le provviste nelle varie città”.