Il caso di Davide Glicerini forse è arrivato a conclusione. Le spoglie del ragazzo di Villa Verucchio, da oltre dieci anni, invece che riposare nel cimitero, sono penosamente custodite nell’ufficio del custode. Il Comune di Verucchio corre ora ai ripari e con l’ultimo intervento al cimitero risolverà anche il problema degli ossari mancanti. Il terzo stralcio dell’imponente piano di lavori (i primi due sono costati 600mila euro, quest’ultimo richiede una spesa di 120mila euro) prende il via. La ditta modenese che si è aggiudicata l’appalto, nel giro di due mesi dovrebbe consegnare i 380 loculi previsti e 120 ossari. Dei nuovi spazi, 50 loculi risultano assegnati con il bando 2010/11: i restanti verranno invece assegnati solo su richiesta. I prezzi sono differenti in base alla posizione. La seconda fila, quella più comoda da raggiungere, è la più onerosa: 3.300 euro. Per la quarta fila il prezzo si abbassa a 2.500 euro. Stesso discorso per gli ossari che vanno da un minimo di 400 ad un massimo di 700 euro, 100 euro in più per quelli che ospitano tre urne.
La richiesta di tombe è sempre alta. Ma il Comune ne mette in vendita solo il numero necessario volta per volta, per non restare a secco. Per l’acquisizione, viene redatta una graduatoria che tiene in considerazione (come da regolamento comunale) la maggiore età, la residenza a Verucchio, essere nati o aver risieduto nel comune per almeno 20 anni, infine una parentela stretta con residenti da almeno 20 anni.
Nel frattempo procede a ritmo serrato l’informatizzazione del servizio (ora in carico alla società Valle del Marecchia) ed è già stata completata la parte monumentale. Ciò comporta l’aggiornamento di tutte le concessioni.
“Molti cittadini si sono già presentati per regolarizzare la propria posizione. – ammette l’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Dolci – Senza contratto si paga di più. Ma è anche una questione di civiltà e tanti parenti sono contenti di sistemare l’area dove riposano i propri cari”. Grazie al computer, sono stati individuati due casi di tombe senza sepolture da oltre 50 anni a causa della discendenza estinta: tali tombe, per legge, dovrebbero ritornare in possesso del Comune.
Paolo Guiducci