Due intere famiglie, in totale otto persone albanesi di cui quattro figli, hanno cambiato nome. Oggi sono Benedetta, Matteo, Francesco, Cristina, Bianca, Aldo, Chiara. Un nome nuovo che testimonia della loro vita nuova in Cristo: vita personale, familiare e comunitaria, nelle parrocchie di appartenenza, Sacro Cuore di Gesù di Miramare e Bordonchio.
Sono tra i ventidue bambini, giovani e adulti, italiani e stranieri, di età compresa tra i 9 e i 46 anni, che hanno ricevuto durante la Veglia Pasquale in Basilica Cattedrale i sacramenti dell’iniziazione cristiana dalle mani dal vescovo Francesco.
I Sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucarestia sono stati impartiti a tredici candidati di nazionalità albanese, due provenienti dalla Russia, uno dalla Nigeria, dalla Colombia e dalla Lettonia, oltre a tre italiani. Di questi, quattordici sono donne, otto maschi. I catecumeni arrivano da varie parrocchie della Diocesi: Santa Maria Maddalena, Santa Maria Ausiliatrice e Sacro Cuore di Gesù di Miramare, San Benedetto di Cattolica, Misano, Saludecio, Angeli Custodi e San Lorenzo di Riccione, Bordonchio, Montetauro, San Patrignano di Ospedaletto e Villa Verucchio.
La famiglia Avdullai da un anno e mezzo frequenta la parrocchia di San Martino di Bordonchio: qui ha incontrato don Enzo Gobbi. È stato proprio Il parroco a preparare i quattro Avdullai a questo momento fortemente desiderato. Lo ha aiutato Donato Massimo, un catechista che ha svolto con la famiglia albanese tutto il cammino quaresimale fatto di varie tappe, gli scrutini battesimali.
L’altra famiglia albanese battezzata a Pasqua dal vescovo Francesco, vive a Miramare e frequenta la parrocchia Sacro Cuore di Gesù. Don Giuseppe Vaccarini in ottobre ha fatto l’ammissione al catecumenato di tutti i componenti della famiglia Prebibaj mentre un’equipe di catechisti e accompagnatori ha preparato Valbona (Benedetta) e Bardhi (Matteo) con i figli Xheni (Cristina) di 12 anni e Xhek (Francesco) di 9 anni. Prima i genitori hanno chiesto il battesimo per i figli, poi hanno deciso di fare anche loro questo grande passo. Sposati civilmente, lo sono ora anche per la Chiesa. Don Giusepppe, felice di questo momento vissuto da tutta la comunità, racconta:
Durante la Veglia Pasquale celebrata in parrocchia, don Giuseppe ha battezzato una mamma con i suoi due figli, uno appena nato e uno di 9 anni, tutti albanesi, e altri due bambini di 9 anni: uno albanese ed uno di nazionalità italiana.
Julian Leandro, 17 anni, è originario della Colombia. Gift, 22 anni (per tutti Giorgia) proviene dalla Nigeria. Entrambi si sono incamminati verso il Battesimo nella parrocchia di San Lorenzo di Riccione accompagnati dal diacono Paolo. Rosi, la madrina di Gift, ci racconta di aver conosciuto due anni fa il marito della donna e quando Gift è arrivata in Italia è nato un bel rapporto di amicizia con entrambi. Si sono sposati civilmente nel maggio 2010 in Nigeria.
Julian Leandro è ospite da tre anni presso l’Associazione Nazionale Noi Italia Onlus a Riccione. Guido Montebelli, responsabile dell’Associazione e padrino di Julian, spiega che quando il ragazzo aveva 5 anni, si è allontanato da casa ritrovandosi sulla strada, mangiando ciò che trovava nei cassonetti dell’immondizia. Per sette anni ha vissuto in una comunità dopo di che, finalmente adottato da una famiglia di Chieti, è stato successivamente allontanato. Julian ha chiesto spontaneamente di poter ricevere il Sacramento della Cresima; andando a fondo nelle ricerche, ha scoperto che non era stato battezzato. Don Tarcisio Giungi, durante la celebrazione che vedeva Julian Leandro accostarsi all’ultima tappa prima del Battesimo (l’unzione con l’olio dei catecumeni, benedetto lo stesso giorno dal Vescovo in Cattedrale) ha espresso – con le parole e con lo sguardo che brillava, lo sguardo di un padre che vede i propri figli fare passi importanti – tutta la sua gioia per il segno che Julian e Gift rappresentano per tutta la comunità di San Lorenzino.
Il Vescovo ha impartito i Sacramenti anche a due ragazzi di nazionalità italiana: Francesca Mongelli che il prossimo 31 maggio compirà 33 anni, e Samuele Spiriticchio, da poco ventiseienne, rispettivamente della parrocchia di San Patrignano di Ospedaletto e di San Benedetto di Cattolica.
Francesca, originaria di Milano, si è convertita facendo un viaggio in Australia, in compagnia di Tommaso, il suo ragazzo. Durante questa vacanza ha fatto un incontro con alcuni rappresentanti della Comunità Papa Giovanni XXIII in una casa famiglia.
Samuele Spiriticchio è fidanzato con una ragazza già battezzata: è lei la sua madrina di battesimo, in segno di amore e di condivisione profonda del suo destino, condivisione e amore che avranno compimento nel rito del matrimonio che presto celebreranno. Samuele lavora come muratore a Ravenna. Seguito personalmente da don Serafino, parroco di San Benedetto di Cattolica, è stato presentato alla comunità durante la celebrazione domenicale dell’Eucarestia. L’accoglienza è stata subitanea e gioiosa.
Per tutti i neofiti la festa è proseguita nelle rispettive parrocchie: nella domenica
Isabella Rinaldi