Il liscio è in crisi. E al posto delle balere spuntano appartamenti, negozi, residence, banche e supermercati. Le cause sono molte e diversificate. Le feste popolari estive sono state drasticamente ridotte e molte orchestre si sono sciolte. In 30 anni, in Romagna, hanno chiuso oltre 200 locali. Un patrimonio della storia del divertimento scomparso. Attualmente, in provincia, si balla allo 007 di Rimini, all’Odeon Club di Santarcangelo, alla Tramontana di Villa Verucchio, alla Balera di Bellaria e al Rio Grande di Igea. Nella vicina Savignano, invece, c’è lo storico Euroclub. Insomma, il ritmo creato nel lontano 1928 da Secondo Casadei non è del tutto tramontato. Anche perché, dati SIAE alla mano, una canzone come Romagna Mia, scritta e incisa nel 1954, ha venduto fino ad oggi 5 milioni di dischi, è cantata in 135 nazioni e risulta fra le prime dieci canzoni più suonate. Come tante altre sono le iniziative. L’Istituzione Cultura di Savignano, per esempio, ha dato alle stampe il volume Carlo Brighi: suoni e immagini fra Ottocento e Novecento di Antonella Imolesi Pozzi, Elisabetta Righini e Paola Sobrero. Un’opera comprensiva di cd dedicato al musicista savignanese Carlo Brighi detto Zaclen, violinista e compositore sulla scena prima di Secondo Casadei. Il cd contiene 20 brani eseguiti dalla “Piccola Orchestra Zaclen”. Libro e disco sono scaturiti dall’attività di Liscio@museuM (istituito presso la biblioteca comunale) e sono nati dopo la partecipazione alla produzione del film-documentario di Davide Cocchi L’uomo che sconfisse il boogie. Le avventure di Secondo Casadei. Insomma tutti al capezzale del liscio per non farlo morire, sicuri che, come tutte le mode, prima o poi tornerà in auge. Forse il segreto sta nel coinvolgimento dei giovani in quanto al liscio è mancato un ricambio generazionale. Non è un caso che le scuole da ballo stiano tornando a popolarsi. E un rilancio del liscio gioverebbe sicuramente anche al turismo. Quanti vacanzieri, in estate, vorrebbero fare un giro di valzer, polka e mazurka, ma, a parte le feste negli alberghi, non c’è nessun locale che lo propone.
Ermanno Pasolini