“La vera alternativa, probabilmente, non è tra l’avere e il non avere una fede, ma tra autenticità e inautenticità del credere; tra una una fede aperta alla trascendenza e una fede idolatrica, chiusa su stessa. Più che negare il cielo, il vero pericolo consiste oggi nella tentazione di ricrearlo sulla terra; una tentazione che possiamo correre tutti”. Parole forti, quelle di Luigi Alici. Che richiamano la “patologia del credere” sulla quale il professore si è soffermato. Idolatrie, paradisi artificiali a buon mercato, che ormai si trovano nelle forme e nei luoghi più diversi: dalla sfera pubblica a quella privata, e perfino all’interno della vita cristiana.
Se è indubitabile che negare un fondamento trascendente all’etica incrina l’idea stessa di libertà (che è uno dei punti d’approdo più terribili del nichilismo attuale), unico vero fondamento della morale e rende immane qualsivoglia processo educativo, uno dei più striscianti rischi odierni è però quello del proliferare di paradisi artificiali. A questa “malattia” Alici, professore di Filosofia morale presso l’Università di Macerata, già presidente nazionale di Azione Cattolica e membro del Servizio nazionale per il Progetto Culturale, ha dedicato il suo interessante ultimo volume, Cielo di plastica. L’eclisse dell’infinito nell’epoca delle idolatrie (ed. San Paolo). Allo stesso orizzonte e alle forme dell’idolatria contemporanea, il prof. Alici si applica nell’intervento di apertura del seminario (venerdì 2 e sabato 3 ottobre) organizzato dalla Diocesi di Rimini.
Il seminario – fortemente voluto dallo stesso Vescovo Francesco Lambiasi – è alla seconda edizione, formazione e confronto su temi cruciali per la vita cristiana in questo particolare contesto storico e culturale. Una due giorni di confronto e dialogo, che possa accrescere “nella vita della Chiesa forme di comunione di pensiero, di condivisione della conoscenza e dell’ascolto”.
Il tema dell’edizione 2009 è assai profondo: “Il rischio della fede nell’epoca delle idolatrie”. Il seminario, in programma presso l’Aula Magna dell’istituto superiore di Scienze religiose “A. Marvelli” a Covignano, proverà a declinarlo attraverso dieci interventi e due relazioni centrali, tenute appunto dal prof. Alici. Dall’idolatria nella cultura ebraica a quella abbracciata dalla cultura contemporanea (piacere senza felicità, potere senza responsabilità e incredulità), fino ai diversi cammini di purificazione della fede (dal sacro al santo, dalla legge alla grazia), il seminario si preannuncia foriero di input circa un tema vasto, e può aiutare a formate letture diverse e interpretazioni efficaci dell’idolatria. Dopo l’introduzione con il prof. Alici e “Il «viaggio dell’anima» lontano da Dio”, venerdì 2 ottobre alle 17.30, si prosegue con interventi e comunicazioni di studiosi e intellettuali riminesi di vaglia: don Guido Benzi, don Marco Casadei e don Piergiorgio Farina, i prof. Piergiorgio Grassi, Nevio Genghini e Pierpaolo Parma, fino alle 22.30, con sosta buffet. Sabato 3 si riprende alle ore 9.30 con la seconda relazione del prof. Alici: “«Il figlio dell’uomo quando verrà troverà la fede sulla terra?». La caduta degli dei e la purificazione della fede”. A seguire gli interventi del direttore dell’ISSR Natalino Valentini, del prof. Marco Bellini e di don Biagio Della pasqua e don Vittorio Metalli. Le conclusioni (intorno alle 12 di sabato) sono affidate a mons. Francesco Lambiasi.
Tommaso Cevoli