4 milioni di euro evasi, secondo un’indagine dei giorni scorsi dell’Agenzia delle Entrate. Il Comune di Rimini secondo in Regione per segnalazioni sui furbetti nei primi sei mesi del 2010. La sottrazione di risorse operata da chi evade le tasse (una volta appurato il reato) è impressionante. Meno tasse, meno servizi, meno Stato, meno società. L’equazione è immediata e drammaticamente evidente, e non solo nella crisi attuale. E chiama in causa tutti, anche la Chiesa cattolica.
Contrariamente a quanto alcuni si ostinano ad affermare, negando l’evidenza, “nessun argomento è proibito di quanto riguarda la Chiesa cattolica e di tutto, assolutamente di tutto, si può discutere”. Parola di giornalista (Umberto Folena docet). Anche di denaro e tasse. “Sedetevi e discutiamone” aggiunge quel libro millenario che è ancora il più letto nel mondo.
I problemi insorgono quando si fanno affermazioni palesemente false e alcuni fatti vengono strategicamente taciuti perché non congeniali alle tesi precostituite. È il caso della campagna mediatica scatenata da alcune potenti aree di stampa, convenicole radical-pannelliane e logge massoniche. Anziché indagare (com’è legittimo e giornalisticamente auspicabile) su Chiesa e denaro, sui beni della Chiesa e sull’uso che essa ne fa, il partito della “laica cantonata” si è dato domanda e risposta. “La Chiesa è una casta che succhia denaro pubblico a suo uso esclusivo”.
L’attacco si traduce in sonanti titoli di quotidiani e periodici. La santa evasione, Quel che è giusto è giusto. Chiesa e Ici, per Rimini deve pagare.
L’oggetto del contendere è l’Ici, e la Chiesa cattolica esposta al pubblico ludibrio. Si può parlare di tutto, si diceva, dunque anche di Ici, Chiesa ed evasione fiscale. Basta informarsi. E domandare: all’Agenzia delle Entrate, ai Comuni della provincia ai quali le parrocchie hanno versato nel 2010 i dovuti 54mila euro, all’ente Diocesi di Rimini (quasi 96mila gli euro sborsati nel’ultima stagione), all’Istituto Sostentamento per il Clero. Per tutta risposta si può ricevere la ricevuta del pagamento 2010 di 148.767 euro di imposta sui beni comunali.
Determinati immobili sono esentati dal pagamenti Ici? Lo stabilisce la norma, un decreto legge dello Stato: riguarda gli immobili in cui viene esercitata un funzione di tipo sociale (e non commerciale). E l’esenzione non investe solo la Chiesa cattolica, ma tutte le associazioni laiche, i sindacati, i partiti e le associazioni di volontariato che svolgono un’zione umanitaria. Opere che si piegano sulla vita degli altri e per questo meritano di essere aiutate. Una solidarietà sociale che aiuta la comunità, aiuta lo Stato. Chi sgarra, paghi. Ma gli evasori, per favore, cerchiamoli dove si annidano e si ingrassano.
Paolo Guiducci