Osage è una contea dell’Oklahoma. Grandi spazi aperti, caldo opprimente, villaggi e case sperdute nella prateria, come casa Weston. Qui si consuma il corposo dramma familiare de I segreti di Osage County, film di John Wells tratto dalla pièce teatrale vincitrice del premio Pulitzer di Tracy Letts, autrice della sceneggiatura cinematografica.
Per il cast non ci si è fatto mancare nulla: Meryl Streep nel ruolo della dispotica e “vittimistica” madre malata (diciottesima nomination all’Oscar, ben tre finora trasformate in dorate statuette), Julia Roberts, la figlia più grande in vasto conflitto con mamma e poi Julianne Nicholson e Juliette Lewis per le altre due sorelle Weston, e Ewan McGregor e Sam Shepard. Tutto questo affollar di attori potrebbe risultare pericoloso, invece gli equilibri, i ruoli e gli spazi (al cinema accorciati in due ore, in teatro tre abbondanti) si mantengono in un quadro di famiglia dominato dal dolore per la tragica dipartita del patriarca. Elaborare il lutto, in una famiglia così conflittuale, non sarà davvero facile e dietro alle porte di casa Weston si nascondono rivelazioni che rendono ancora più fragili i già delicati equilibri domestici.
Un bel gioco di squadra con tensioni familiari pronte ad esplodere in ogni momento, una piccola “tragedia americana” principalmente racchiusa tra mura domestiche, e non sembra aver sopito la voglia di “esplosioni” di rabbia. Va in scena un autentico psico-dramma, certo non facile da gestire vista la quantità di materiale umano e di problematiche in scena, ma va dato adito a sceneggiatrice, regista e cast di aver trovato la formula giusta per far marciare il film con il suo passo in crescendo alla disperata ricerca di una pace di famiglia davvero difficile da raggiungere.
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani
