Riminesi promossi a tavola ma poco costanti nell’attività fisica. Lo evidenzia una ricerca dell’Osservatorio di Reale Mutua realizzata sul nostro territorio. Secondo i dati un riminese su due (57%) si dice attento alla prevenzione tramite la dieta mentre sullo sport i dati si ribaltano: il 74% ammette di essere sedentario per mancanza di tempo.
Incontriamo la dietista Silvia Salini presso la Nuova Ricerca di Rimini e le chiediamo di commentare quanto emerso dallo studio.
Dottoressa, chi si rivolge a lei?
“Qui vengono tutte le tipologie di pazienti, dalla ragazzina che sta sempre sul divano all’uomo che va spesso in palestra. C’è molta varietà, anche se dalla dietista vengono soprattutto le persone più pigre o che non riescono ad incastrare l’attività fisica nel loro quotidiano e che quindi si ritrovano con un metabolismo più basso, a dover fare i conti con la loro alimentazione per non ingrassare”.
Quante volte a settimana sarebbe bene svolgere attività fisica?
“Direi due, tre volte a settimana, poi molto dipende dal tempo che si ha a disposizione, una mamma con tre figli fa molta più fatica a ritagliarsi del tempo per sé, infatti a chiedere consulenza vengono numerose donne, ma non solo”.
Secondo la ricerca i riminesi sono bravi a tavola. Ma cosa significa, quale regime alimentare sarebbe bene adottare?
“Innanzitutto sfatiamo il luogo comune secondo cui mangiare meno è meglio. Occorre alimentarsi correttamente a seconda del tipo di lavoro e di attività fisica che si fa. Il tutto varia da persona a persona. Sarebbe bene almeno una volta farsi seguire da specialisti del settore come ad esempio la dietista”.
Quali alimenti preferire?
“Non c’è un alimento da preferire ma una varietà da rispettare, alternando i vari gruppi di alimenti sulla tavola: latte e derivati, carne, pesce, uova, legumi, cereali, frutta, verdura ecc. Il fabbisogno calorico varia a seconda del sesso, dell’età, dell’attività fisica sostenuta, in generale si va dalle 2mila alle 5mila kcal al giorno”.
Riguardo all’attività fisica qual è meglio scegiere?
“Anche qui il mio consiglio è di trovare per ciascuno un’attività che sia piacevole e distraente, una valvola di sfogo dalle proprie attività che siano lavorative o familiari. Non bisogna fare movimento solo per dimagrire ma anche per piacere. L’attività deve essere qualcosa che aggiunge valore alla propria vita e non solo un sacrificio, altrimenti alla lunga si smette di praticarla”.
Allora al via con le innumerevoli discipline più o meno moderne, dalla dinamica zumba al nuoto, dalle camminate a passo svelto allo sport vero e proprio ciascuno secondo i propri gusti e le proprie potenzialità senza dimenticare il divertimento!
“Sì, da bandire anche la dieta monotona, anche qui entra in gioco la preferenza personale ma non bisogna mai dimenticare che l’alimentazione è il nostro carburante, il mezzo attraverso cui l’uomo introduce, oltre ai nutrienti, anche l’energia di cui ha bisogno”.
Quindi va bene leggere le etichette e informarsi su ciò che mangiamo, evitando però le abitudini alimentari estreme e, in caso di scelta di regimi alimentari vegetariani o vegani, non va dimenticato che questi meritano un’integrazione specifica. Vi sono poi casi particolari in cui è necessario rivolgersi a professionisti mirati, in caso di particolari patologie. Un conto è voler mantenersi in salute e magari dimagrire qualche chilo, un altro è soffrire di vere e proprie malattie legate al cibo. Dall’obesità all’anoressia, patologie sempre più diffuse legate a problematiche che riguardano la sfera personale, dell’affettività, della psiche, e non per ultima l’influenza dei media che solo di recente hanno messo in discussione il modello troppo marcato diffusosi nel tempo: bellezza uguale magrezza, con taglie sempre più piccole e relative emulazioni da parte di giovani ragazze.
Ma questo argomento meriterebbe un capitolo a parte. In generale è bene ricordare che la virtù sta nel mezzo, che la varietà dei cibi che abbiamo a disposizione va abbracciata interamente tenendo a mente i principi sopra indicati.
In fondo il detto “Siamo quello che mangiamo” non è poi così scontato. E la mancanza di tempo per fare movimento può essere, a volte, una scusa. Se l’attività fisica rientra tra i buoni propositi per l’anno nuovo non resta che metterla in pratica.
Silvia Ambrosini