Marco Goldin è un critico d’arte abituato alle operazioni di successo: dopo aver raccolto, dal 1996 a oggi, cinque milioni di visitatori fra Treviso, Conegliano e Brescia, sbarca in Riviera. I primi numeri sembrano non smentirlo nemmeno per la prossima mostra, la prima riminese, “Da Rembrandt a Gauguin a Picasso. L’incanto della pittura. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston” promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio dal 10 ottobre a Castel Sismondo.
In sole tre settimane, l’esposizione ha già fatto registrare 6mila prenotazioni. I più solerti nell’accaparrarsi un posto per la mostra sono i milanesi, che si aggiudicano 700 dei 6mila tagliandi prenotati, “e questi probabilmente si fermeranno anche a mangiare e a dormire”, nota il critico d’arte, non a caso anche imprenditore. Dopo Milano, segue Torino, con 500 prenotazioni, Bologna e Genova (400 biglietti), Modena (250), Ravenna (200) a pari merito con Vicenza, Venezia, Padova, Rovigo, Prato, Cuneo e Alessandria. Un dato interessante: nemmeno un riminese ha provveduto ad assicurarsi un posto per l’evento. Ma Goldin garantisce che “succede spesso, è capitato anche il primo anno a Brescia. I riminesi non sono abituati alle mostre con lunghe file di visitatori”. Le prenotazioni riguardano anche le tre rassegne che si inaugureranno contemporaneamente a Rimini: “Pittura d’Italia. Luoghi veri e dell’anima”, ospitata sempre all’interno di Castel Sismondo, “Piero della Francesca e i tesori d’arte a Rimini”, un itinerario che si snoda in diverse sedi, dal Tempio Malatestiano alla Pinacoteca, a cura di Antonio Paolucci, e infine, al Museo Fellini “Fellini. Fogli di cinema. Disegni per i grandi film”, a cura di Vittorio Boarini. Insomma, l’afflusso di visitatori sembra un dato certo, tanto più che, in base alle esperienze passate, Goldin afferma che “soltanto circa il 60% degli avventori prenotano, il restante 40% non lo fa”.
I trascorsi successi di Goldin devono molto allo spirito imprenditoriale del critico, che è solito accompagnare ogni sua iniziativa da una serie di eventi pubblicitari e promozionali. La rassegna di Rimini non farà eccezione e Goldin ha già annunciato che saranno pubblicati coupon per una visita guidata gratuita sui quotidiani locali. Inoltre ci sarà un concorso che permetterà al vincitore di visitare il Museo of Fine Arts di Boston. L’imprenditore veneto, che si dice interessato anche a eventuali laboratori didattici nelle scuole, si sta addirittura adoperando affinché un’intera classe possa recarsi nel celebre museo americano, per una gita scolastica davvero speciale. Sul fronte pubblicitario Goldin ha siglato un accordo con la Fiera di Rimini, che dal 15 maggio esporrà 32 gigantografie ad alta definizione, riproduzioni dei capolavori “una mostra nella mostra per promuovere l’evento”, dichiara lo storico dell’arte. Oltre ciò, ad ogni evento in Fiera i visitatori riceveranno materiale informativo e sconti sui biglietti e da settembre sarà presente un operatore con il quale effettuare prenotazioni. Senza ombra di dubbio, il “modello” Goldin fa leva su strategie di marketing e comunicazione efficaci e originali: è di qualche giorno fa la rappresentazione-spettacolo della mostra, che si è tenuta al Teatro degli Atti, con protagonista lo stesso Goldin, che dichiara la sua intenzione di ripetere l’esibizione in altre città, budget permettendo. “Per il giorno dell’inaugurazione, inoltre, mi sto occupando di allestire qualcosa con musica e poesia”, annuncia l’imprenditore dell’arte.
Genny Bronzetti