ELEZIONI. Il dato nazionale si riflette anche in provincia, con FdI che vola. Per Rimini è record
Una conferma (Marco Croatti, M5S, che fa il bis in Senato), una sconfitta agrodolce (Andrea Gnassi, Pd), due novità “impreviste” (Mimma Spinelli e Beatriz Colombo, FdI) e due punte (Jacopo Morrone, Lega) e Marta Farolfi (FdI) che vincono grazie alla volata tirata dal centro-destra. La sintesi estrema delle elezioni politiche 2022 viste con l’occhio riminese, è tutta qui. Ma il peso specifico di questi biglietti per Roma è differente. E porta con sé altre analisi.
L’uninominale manda dunque a Roma Jacopo Morrone, Lega, alla Camera e Marta Farolfi, Fratelli d’Italia, al Senato. Il proporzionale porta in parlamento: Andrea Gnassi, Pd, Mimma Spinelli, Fratelli d’Italia, e Marco Croatti, 5Stelle. Salvo ricalcoli, entrerà anche Beatriz Colombo, Fratelli d’Italia: Alice Buonguerrieri, prima di lei nel listino, è entrata con l’uninominale. Partiamo dalla Camera, collegio uninominale n. 11: è il “fortino” costituito dal territorio della provincia di Rimini. È qui che si è consumata la sconfitta cocente dell’ex sindaco Andrea Gnassi, trascinato giù dalla debacle verde-rosso del Pd.
Lanciato dal centro-destra, col vento in poppa, Morrone ha ottenuto il 42,95% dei consensi, mentre Gnassi si è fermato al 34,80. Staccato, più che doppiato, Mariano Gennari (M5S) con l’8,98% ha regolato Francesco Petrillo che correva per il terzo polo di Calenda e Renzi (5,64%). Paragone e l’Italexit si è f ernato al 2,50%, Vita ha ottenuto l’1,96% delle preferenze. “ Come Davide ho battuto Golia” è il primo commento a braccia alzate di Morrone, confermato alla Camera. Golia sarebbe Gnassi, che comunque entra con il proporzionale ma mastica amaro. “ Gnassi pensava solo a denigrarmi, – rilancia il leghista Morrone – mentre io ho sempre parlato di programmi concreti”. Sono due facce della stessa medaglia. Il centrodestra ha ottenuto 14.000 voti in più del centro-sinistra, nonostante il centrosinistra rispetto al 2018 abbia incassato 16.794 preferenze in più (9,17%). Migliaia di persone, però, han fatto la crocetta solo sul nome di Gnassi, 3.976 nel comune di Rimini.
Che sia il partito di Giorgia Meloni a trainare tutta la coalizione sotto l’Arco d’Augusto e in tutta la provincia è un dato di fatto. Alla Camera, nel plurinominale Emilia Romagna 3 (che attribuisce 6 seggi alle province di Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini), Fratelli d’Italia soffia sul collo del Pd: 26,95% contro il 27,23%, un pugno di voti. Il Movimento 5 Stelle non brilla ma non deraglia (9,07%) mentre Salvini e la Lega sprofondano all’8,09%, tallonato da Calenda e l’Italia Viva (7,63%) mentre Forza Italia resiste aggrappandosi al 6,22%. Tutti gli altri si spartiscono le briciole, riproponendo in salsa romagnola la situazione nazionale. Un esempio? Più Europa di Emma Bonino incapace di saltare lo sbarramento del 3% (2,94%), dunque fuori dai giochi. I voti alla Camera nel solo Comune di Rimini non si discostano di molto. Il PD è sempre il primo partito (28,86%) ma la Fiamma gli ha eroso tutto il vantaggio (27,57%). I Pentastellati restano la terza forza (8,30%), la Lega arretra al 7,15%, tallonata da Forza Italia (6,02%) e Calenda (5,90%). Quello di Riccione è quasi un caso politico. Appena cento giorni dopo la scoppola alle comunali, il centrodestra rinviene e supera il centrosinistra.
Ma il merito è tutto di FdI. Il Pd perde il 4% (sfiorava il 30%, ora si ferma a 26,36%), il partito della Meloni passa dal 5,23% al 30,47%. Amministrative e politiche sono due rette parallele che non si incontrano, ma FdI è l’unico partito al quale 100 giorni han fatto la differenza.