Le immagini dell’arte, pur mutando nel tempo, grazie alla forza di significato, al messaggio fruito, grazie ad una particolare simbologia, ricerca e attenzione alla maniera, riescono a trasmettere quei valori e quel senso di identità culturale che fa dell’arte un veicolo eccelso e privilegiato di umanità e al tempo stesso di quella sensibilità umana che sfiora l’eterno in tutti i periodi della storia, con dinamicità unica e trasversale. Il ciclo “I Maestri e il Tempo”, vuole essere una rassegna di opere e di artisti del riminese dedicato al rapporto che loro in primis e di conseguenza i loro committenti hanno intrattenuto con la propria epoca e con l’evocazione di quelle passate. L’evento è patrocinato dall’Istituto per i Beni Culturali Artistici e Naturali della Regione Emilia-Romagna, gli incontri si svolgeranno da venerdì 21 gennaio a venerdì 29 aprile e si terranno presso il salone di Palazzo Buonadrata, in Corso d’Augusto 62 a Rimini. Il filo conduttore della serie di conferenze segue il succedersi di età e di un periodo storico vasto e variegato: dal ’400 al più moderno ’900, dove più entusiasmanti e significative si fanno le presenze artistiche a Rimini, con maestri, scuole, botteghe di valore nazionale. Interverranno numerosi studiosi e critici di fama nazionale, capaci di offrire letture inedite di opere già note o di esplorare quelle non ancora ben illustrate al pubblico, per fare il punto su novità e acquisizioni.
Il calendario, dopo l’incontro con Giovanni Carlo Villa, storico d’arte dell’Università degli studi di Bergamo, su Giovanni Bellini e Piero Della Francesca, prevede venerdì 11 febbraio (ore 17,30) l’appuntamento con Alessandro Giovanardi, critico d’arte dell’istituto superiore di Scienze Religiose di Rimini. Giovanardi spiegherà Giotto e la sua pittura riminese del trecento tra immagini, simboli e metafore. Venerdì 25 febbraio, toccherà a Marco Bertozzi presentare un ciclo di analisi e studio dell’iconografia e iconologia nelle cappelle del Malatestiano. A marzo gli storici d’arte Raffaella Zama e Massimo Pulini, introdurranno rispettivamente studi sulla pittura rinascimentale e sul Seicento di Cagnacci. Il gran finale è atteso ad aprile: ogni venerdì del mese alle ore 17,30 Angelo Mazza, Pier Giorgio Pasini e Luca Cesari, terranno incontri il primo su presenze settecentesche nella collezione della Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini, il secondo sulla pittura sacra del ’800 e il terzo su Francesco Arcangeli e la sua lunga storia d’amore per Rimini. L’immagine artistica diviene così un fascinoso testo da esplorare secondo livelli di lettura e coinvolgimento diversissimi e convergenti. L’intento del ciclo è quello di rileggere con nuove interpretazioni storico-critiche i tesori della Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini oppure i luoghi e le opere su cui l’ente è intervenuto con progetti di restauro o valorizzazione culturale; coinvolgendo opere custodite presso il Museo della Città o conservate negli edifici sacri della Diocesi di Rimini.
Sara Zammarchi
Nella foto, il noto Crocifisso di Giotto della Cattedrale: se ne parlerà l’11 febbraio