“Le opere d’arte sono grandi volumi illustrati da sfogliare e chiese, musei e collezioni sono da considerare come libri da scoprire“. Il critico e storico dell’arte riminese Alessandro Giovanardi spiega così il sottotitolo della nuova serie di incontri de I Maestri e il Tempo, dedicata a “Il Gran libro delle immagini”.
Per aprire il nuovo ciclo di incontri – promossi come sempre dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini – è stata scelta (non a caso) la bella cornice del Tempio Malatestiano a Rimini: qui è stato presentato il volume a cura di Johnny Farabegoli e Natalino Valentini (Minerva edizioni) L’umanesimo cristiano del tempio malatestiano. Percorsi di riscoperta artistica, teologica e sapienziale.
Sapienza e bellezza
Il tema dell’incontro Il Tempio Malatestiano tra sapienza e bellezza è stato proprio all’insegna della riscoperta di questo luogo riminese così importante. Lo ha spiegato bene il filosofo Maurizio Malaguti. “Possiamo considerare il Tempio Malatestiano come luogo di dialogo tra l’uomo e Dio. – ha affermato lo studioso – È importante come noi entriamo in questo tempio. Lasciarsi attraversare dalla Luce: questo è vivere in filosofia”.
Quella luce così ben spiegata da Malaguti diventa ad un tratto “trasparenza”: per essere trasparenti bisogna essere puri, per essere puri occorre essere umili e tutto ciò che l’uomo ha vissuto durante la sua vita deve essere riassunto, riportato alla pienezza di senso, nulla va gettato nemmeno alcuni eventuali errori di gioventù.
Tempio luogo di Dio
Un Tempio può divenire elemento di riflessione alta e mistica. Monica Centanni, filologa, ha riportato l’attenzione sul committente del Tempio riminese: Sigismondo Malatesta. “Nel libro L’umanesimo cristiano del tempio malatestiano vi è un punto di svolta, una diversa tesi di fondo che presenta Sigismondo in una luce diversa, al di là della veste appiccicata al personaggio. Entriamo nel tempio e lo vediamo come luogo dove Dio abita. Lo ha spiegato bene il Vescovo di Rimini nel Proemio del volume”.
Leggiamo allora le parole del Vescovo Francesco Lambiasi: “La sfida per noi, popolo di Dio, è tutta qui: abitare un tempio dove Dio e la sua famiglia possano reciprocamente frequentare, per poi co-abitare insieme: «Dio con noi». Amo la nostra Cattedrale perché a me, alla nostra Chiesa e alla Città tutta lancia una sfida provocante, quella della costruzione di un Umanesimo europeo cui servono memoria e coraggio: del resto c’è un umanesimo più umano di quello cristiano?”.
Diversi temi del libro che contiene interventi di illustri autori e professori, oltre a quelli dei già citati curatori: da Pier Giorgio Pasini a Giovanni Grandi, da Nevio Genghini a Crispino Valenziano, Maria Antonietta Crippa, Elena Filippi, Alessandro Giovanardi, Carlo Rusconi, oltre al saluto dell’avv. Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione Carim dal 2010 al 2016. Ogni capitolo merita uno studio approfondito.
Esempio di umanesimo europeo
Il Tempio Malatestiano di Rimini oltre ad essere un bene artistico di rilevanza internazionale grazie alla presenza di maestri (Giotto, Piero della Francesca, Agostino di Duccio, Matteo de’ Pasti, Giorgio Vasari e Leon Battista Alberti) è una delle più significative testimonianze dell’umanesimo europeo cristianamente ispirato. In esso antichità classica e rivelazione cristiana concorrono a una complessa ma integrale visione dell’uomo, la cui dignità e elevata a riflesso dell’attività creatrice divina.
Da L’Architettura (De re aedificatoria) di Leon Battista Alberti: «Raccomanderemo che il tempio sia di tale bellezza che nulla sia possibile immaginare che abbia un aspetto più adorno; sia disposto in ogni particolare in modo che coloro che vi entrano vengano colpiti da stupore e meraviglia ala vista di cose tanto degne, e provino un desiderio incontenibile di esclamare: ciò che vediamo è realmente un luogo degno di Dio».
Tanti maestri per un Ciclo
Il ciclo I Maestri e il Tempo (con il patrocinio dell’Istituto Beni Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna e in collaborazione con l’Ufficio scolastico di Rimini, Festival del Mondo antico, ISSR Marvelli e Comune di Verucchio) ora prosegue il 19 ottobre, il 9 e 30 novembre, 14 dicembre sempre presso Palazzo Buonadrata. Proseguono, però, gli incontri in trasferta e sempre a Verucchio (come nelle due precedenti edizioni): l’incontro in programma il 9 novembre si svolgerà presso la Collegiata di San Martino (Per informazioni: tel. 0541.351611). “L’opera d’arte è una pagina da leggere e da interpretare. – spiega il curatore Giovanardi – Riempie uno spazio visibile ma allo stesso tempo abita lo spazio immaginario della memoria e dell’intelligenza. Diversi studiosi tra cui brillanti promesse della ricerca storica artistica filosofica letteraria provenienti da istituzioni riminesi italiane e europee, ci aiuteranno in questa lettura raccontando alcuni momenti della nostra storia artistica”.
Il nuovo ciclo de I Maestri e il Tempo va ad inserirsi nelle celebrazioni dedicate a Sigismondo in occasione dei 550 anni dalla morte (1468-2018) e dei festeggiamenti del Comune di Verucchio per il cinquecentenario della sua proclamazione come Città. Le conferenze valgono per i docenti di scuole superiori come crediti e sono un interessante occasione per tutti i cittadini per approfondire alcuni aspetti e beni artistici della propria città, che rischiano di essere alla portata di tutti ma visti sempre di sfuggita e soprattutto mai conosciuti veramente.
Silvia Ambrosini