Un canestro così veloce non se lo aspettava nessuno. La Rimini del basket, infatti, era pronta ad applaudire il nuovo marchio sulle canotte dei Crabs, invece a meno di 48 ore dal debutto in LegaDue si è ritrovata a fare i conti con la rivoluzione del canestro.
I granchi hanno un nuovo proprietario ma spiegare l’assetto societario è decisamente più complicato di un tiro da tre punti in solitudine. Finisce l’era della public company “Rimini Sport”, che da qualche stagione reggeva faticasamente le redini del sodalizio di viale Dante: il nuovo proprietario si chiama E.GAR, rappresentato in riva all’Adriatico dal’amministratore Amedeo Garini. Ma a spingere in alto le sorti della pallacanestro riminese è un progetto che vede coinvolte sei società emiliano-romagnole e lombarde, legate al filo conduttore tessuto da Luca Bergamini, 49 anni, modenese ma trapiantato in riviera, titolare della “Riviera solare srl”. Proprio “Riviera solare Rimini” è il nuovo marchio sulle canotte dei Crabs. A tirare i fili dell’operazione è entrato in terzo tempo Alberto Bucci, l’ex coach che dalla D arrivò alla A con Rimini: al prossimo consiglio d’amministrazione Albertone riceverà l’investitura da presidente. Rimini Sport però non scompare del tutto: resta con l’1% nella nuova società, con l’ex presidente Adriano Braschi seduto nel Cda.
I dettagli economici dell’operazione sono coperti da silenzio: “con la successione siamo riusciti a ripianare tutti i debiti contratti in precedenza dal Basket Rimini” è l’unico notizia che si lascia scappare Braschi. Il “pres” allontana ogni illazione su possibili ribaltoni all’interno dello staff, né tecnico né societario. “Nel contratto di vendita sono state inserite tre clausole. La prima prevede che l’intero staff resti al suo posto, almeno fino a giugno. – entra nei dettagli Braschi – La seconda riguarda la squadra: è già costruita, semmai si potrà solo rinforzare”. Il settore giovanile resta invece in mano a Luciano Capicchioni: c’è l’accordo siglato fino al 2016 da rispettare e il 50% di eventuali utili da dividere. Il terzo punto dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo agli aficionados più titubanti. “C’è una clausola che prevede che il titolo sportivi resti in ogni caso a Rimini”. Pallacanestro per sempre sotto l’Arco d’Augusto?
Alberto Bucci non spreca l’assist. “C’è una cenere che arde sotto la cenere, il fuoco della passione di questa città per il basket va solo alimentato. – ne è sicuro l’elegantissimo Albertone, 61 anni – La riprova me l’ha data la partecipazione dei riminesi alla partita per i 25 anni della storica Marr. Vogliamo coinvolgere la gente, parlare con la città, ascoltare consigli, proposte e idee di tutti. Passione ed entusiasmo non dovranno mai venire a meno”.
Tanto cuore, nessun ribaltone (se sarà necessario, aggiustamenti per la squadra, l’idea di Bucci) ma qualche nome nuovo mette già piede sul parquet. Ricky Morandotti, per esempio; l’ex ala della Virtus Bologna farà il General Manager.
Nuova società, dunque, ma con quali prospettive? A indicare l’orizzonte ci pensa Luca Bergamini. “Il progetto di Riviera Solare coniuga uomo, ambiente e natura. Crediamo nel lavoro di squadra e in tempi lunghi. Ma il primo passo di questo cammino è la promozione in A1, da raggiungere in 2,3 anni”. E se il risultato atteso non dovesse arrivare, la delusione cambierebbe i connotati al Solare? “Anche se la promozione arrivasse più tardi, non cambierebbe nulla. A noi preme crescere e siamo legati a questa vetrina: Rimini e il basket sono la passerella giusta per il nostro progetto”. Il nome di Bergamini questa estate era stato associato alla Virtus Bologna, società alla quale ha tentato la scalata insieme all’amico Tonelli (ex numero due di Rimini Yatch, bolognese). Non se ne fece nulla: “Quello è un altro film, storia finita” assicura l’imprenditore che si occupa di energie alternative. Rimini spera che sia in grado di accendere anche la pallacanestro.
Paolo Guiducci