Viva l’usato sicuro. Meglio ancora se di casa e se è specializzato a fare le nozze con i fichi secchi. Il ritratto perfetto di Paolo Rossi che martedì pomeriggio è stato presentato come nuovo coach dei Crabs. Per il “baffo” si tratta della terza esperienza sulla panchina biancorossa.
“Quando Luciano (Capicchioni, ndr) mi ha chiamato ho detto subito di sì, per due motivi. Non mi interessava disputare un campionato di serie A e soprattutto perché il progetto che mi è stato prospettato è molto interessante. Mi è sempre piaciuto lavorare con i giovani, con loro posso mettere in pratica la mia pallacanestro: velocità, intensità e difesa”.
Nato a Roma il 29 giugno del 1948, Rossi è ormai un riminese a tutti gli effetti. La sua prima volta all’ombra dell’Arco d’Augusto risale al 1976 quando arrivò da giocatore. Successivamente fu tra i protagonisti della Sarila che conquistò la storica promozione in A2 nel 1978. L’annata successiva decise di fare il salto della barricata diventando vice di Alberto Bucci. Nel 1981 subentrò in corsa all’esonerato Pippo Faina, diventando per la prima volta capo allenatore e venendo confermato anche nel campionato successivo. Nel 1985, dopo un’esperienza da responsabile del settore giovanile di Pesaro, decise di passare al basket femminile dove ha vinto due Scudetti, una coppa Campioni, due Ronchetti e due coppe Italia. Nel 2005 torna a Rimini e chiude al 4° posto. Poi ancora il basket femminile e ora il ritorno nella sua città.
“Paolo Rossi è un riminese con una passione totale per la pallacanestro – spiega il general manager dei Granchi, Matteo Peppucci – il suo curriculum parla per lui, ma la sfida di allenare una squadra molto giovane non lo ha spaventato, anzi, ha sposato in toto un progetto che rappresenta l’unica strada perseguibile per continuare a fare basket a Rimini”.
Rossi guiderà anche l’Under 19.
“Sono pronto e non vedo l’ora di incominciare questa nuova avventura – dice Rossi – ai ragazzi che allenerò chiedo impegno e voglia di migliorarsi giorno per giorno in palestra. Il resto verrà da sè”.
Già i giovani, al momento non sono molti, il roster è tutto da costruire, ma da via Dante nessuno ha fretta.
Francesco Barone