Gli ultimi dati dell’Istituto Superiore per l’Ambiente ci dicono che nel 2023 il consumo di suolo, in Italia, è proseguito senza interruzione. Nell’ultimo anno, le nuove coperture artificiali hanno riguardato 72,5 km2, ovvero, in media, circa 20 ettari al giorno. Un incremento del suolo consumato inferiore rispetto al dato dello scorso anno, ma che si conferma al di sopra della media dell’ultimo decennio. Il nostro Paese, nell’ultimo anno, ha perso suolo al ritmo di 2,3 metri quadrati ogni secondo. Il comune di Rimini non fa eccezione. Infatti, rientra tra i primi 30 comuni, con più di 100.000 abitanti, per percentuale di suolo consumato, conquistando la 22ª posizione. In provincia i comuni di Maiolo, Cattolica e Novafeltria sono quelli che nel 2023 hanno consumato più suolo, rispettivamente con il 4,1%, lo 0,44% e lo 0,42%. Certamente non un bel segnale.
Inoltre il 25% del suolo cementificato in provincia di Rimini è a rischio idraulico elevato. I comuni di Rimini, Bellaria-Igea Marina e Riccione rientrano nella classe più alta di rischio.
I problemi, però, non finiscono qui, lungo la costa c’è il pericolo dell’innalzamento del livello dell’acqua.
Gli scenari di previsione per l’innalzamento del livello medio marino previsto stimano, per la costa Romagnola, vede un range d’innalzamento del livello medio marino tra i 30 ed i 45 centimetri, nei prossimi cinquanta anni. oltre ai pericoli alluvionali c’è da considerare il rischio frane, ricordando che il 13% del suolo cementificato, in provincia, è in aree franose.
Nel contesto provinciale di Rimini, la superficie complessiva delle aree soggette a pericolosità da frane è di 189,87 km2, pari al 22% del territorio complessivo. Più in dettaglio, la superficie delle aree a pericolosità da frana molto elevata è pari a 93,642 km2, equivalente all’11% del totale, quella a pericolosità elevata è di 95,068 km2, corrisponde nte all’11% del territorio.