Non succhia il sangue delle sue vittime, pur disponendo dei canonici denti canini appuntiti, l’aglio al massimo gli provoca disturbi intestinali, di paletti di frassino manco l’ombra e la luce del giorno non sembra rappresentare un problema. Il Dracula animato di Genndy Tartakovsky continua ad essere una bella “sagoma” e il terzo episodio di questa fortunata serie (quasi 160 milioni di dollari raccolti solo negli States) prosegue a narrare le spassose vicende familiari del Conte e dei suoi amici mostri. Già perché in Hotel Transylvania di famiglia e di amicizia si parla, con l’evoluzione di una storia partita dall’amore sbocciato tra la figlia di Dracula, Mavis e l’umano Johnny, con matrimonio e pargolo a rendere ancora più salda l’unione. Papà Dracula ha accettato di buon grado, continua a gestire l’Hotel Transylvania, ma è stressato e la figlia Mavis pensa che sia giunto il momento di una bella vacanza per paparino con tutta la mostruosa “banda” al seguito. La scelta cade su una crociera, dove Dracula avrà problemi di cuore, sentimentali si intende, e dovrà fare i conti con la sua nemesi riapparsa da un passato di lotte perenni.
Su questa spiritosa “love boat” le gag non mancano, come del resto vuole la tradizione della trilogia creata dal papà delle Superchicche, la grafica è sempre accattivante ed i personaggi si sono guadagnati sin dal primo episodio ampia complicità da parte del pubblico di tutte le età (qui è uno spasso il cagnone bavoso di Dennis, che, visto il suo albero genealogico, non può certo avere un “cucciolo” come gli altri, ma anche le problematiche della famiglia “mannara” sempre più affollata e con lupetti sempre più pestiferi e distruttivi, risultano particolarmente divertenti). Solo a tratti emerge la sensazione di aver sparato tutte le cartucce utili, ma sviluppi di trama, presenti in questo numero tre, potrebbero dar vita a nuove, comiche situazioni.
Conferme nel cast italiano per Claudio Bisio e Cristiana Capotondi che forniscono le voci italiane a Dracula e Mavis, in originale doppiati da Adam Sandler e Selena Gomez.
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani