Un altro personaggio da ricordare, nella storia viserbellese, è senza dubbio Guerrino Neri, a cui l’intera comunità del paese credo debba gratitudine per tutta una serie di motivi che voglio raccontare con ricordi personali. Lui è stato un vero e proprio pioniere dello sviluppo di Viserbella, cui ha sempre dato tutto il suo impegno, mettendoci anche, in molte occasioni, la faccia.
Raccontare, infatti, del caro geometra Guerrino, nato il 24 giugno 1917, combattente in Marina, nell’ultima guerra mondiale, e pluridecorato per varie azioni militari, significa parlare della nascita e della valorizzazione del turismo viserbellese a partire dagli anni ’50 e ’60. Infatti fin dal dopoguerra, subito dopo la ricostruzione s’impegnò per far sentire la voce di Viserbella. Una cosa non trascurabile visto che in quegli anni il paesino non aveva un rappresentante del consiglio comunale, nel consesso delle località balneari che si accingevano a ricevere il turismo di massa. Ricordato come grande e tenace organizzatore, fu il fondatore e primo presidente del comitato turistico per oltre un ventennio (a lui poi successe Giovanni Righini) e s’impegnò con tenacia per acquisire, fin dagli inizi, fondi dall’allora Azienda di Soggiorno di Rimini, per mettere a punto le famose feste estive, da lui sapientemente ideate e organizzate a puntino per far conoscere Viserbella ai numerosi turisti italiani e stranieri che nel periodo estivo cominciavano a villeggiare in zona.
Il clima di festa
Sono da ricordare, infatti, tra le altre quelle celebri del 15 agosto, legate alla festività della Madonna Assunta, in collaborazione con la Parrocchia, che oltre al momento religioso con la processione in mare della statua dell’Assunta ed il lancio tra le acque di una corona, in ricordo dei pescatori deceduti in seguito allo scoppio di una mina dell’ultima guerra, prevedevano fantasmagorici fuochi pirotecnici sulla spiaggia a girandole sfavillanti. In questo contesto, ricordo bene anche la famosa cuccagna sulla barca, in acqua, sul cui pennone pieno di grasso i vari concorrenti dovevano passare per raggiungere la meta… un grosso prosciutto! Quanti tentativi! Quante cadute! Tra il divertimento dei numerosi villeggianti. E come dimenticare le regate veliche, ideate da Guerrino, sullo specchio di mare antistante la spiaggia del centro del paese, con la partecipazione di concorrenti riminesi e forestieri, i tornei di tennis e di pallacanestro al campo delle Vallette allora predisposto per questi sport. Il geometra Neri fu sempre pronto a sostenere Viserbella in vari contesti e strenuo difensore dei confini del paese, delimitato dalla Fossa dei Mulini a sud verso Viserba e dal rio Brancona a nord verso Torre Pedrera. Nn esitò a mettersi in polemica con i cugini viserbesi per affermare l’intangibilità del territorio.
E poi, si arrampicava sulle impalcature…
Dalla mia finestra di Villa Sturani lo vedevo spesso dirigere i lavori per la ristrutturazione e l’ampliamento del Piccolo Hotel Astoria dei Guiducci, quando non disdegnava di arrampicarsi sulle impalcature, con gli operai, per definire, per correggere, per misurare, per consigliare, ed ancora lo rivedo chino al tavolo di lavoro tutto teso a progettare con creatività le abitazioni dei viserbellesi, nella villetta, sempre illuminata che aveva in piazza Calboli che poi si trasformò nel Cigno Hotel, uno dei primi e più eleganti alberghi di Viserbella negli anni ’60.
E qui con il ragioniere Spinelli, suo validissimo collaboratore, il suo studio era sempre aperto, ed io vi entrai, timorosamente, per la prima volta, ancora bambino, nel 1954, per ricevere la telefonata di mio padre che annunciava la scomparsa della nonna paterna Maria.
Vivace, attivo, schietto di parola, deciso sempre a difendere Viserbella, era sorridente, generoso con il prossimo e sempre pronto a far festa. In questo ambito, organizzò negli anni ‘50-’60, nella sua abitazione, numerosi veglioni danzanti annuali, in periodo di carnevale, e famosi rimangono, nella memoria di molti, quelli denominati “delle rose” durante i quali offriva a tutte le signore e signorine delle magnifiche rose rosse! Non posso poi dimenticare, in epoca successiva, quel febbraio 1972, quando dopo una cena danzante nel teatrino di casa mia, allo scoccare della mezzanotte, si presentò, aiutato da altri, con una batana (barca) ricolma di tartine che fece il suo ingresso nella sala, tra lo stupore e gli applausi di tanti presenti! Penso, anzi sono sicuro che il caro geometra abbia avuto a che fare con tutti i viserbellesi, se non altro per sistemare, ed ampliare le loro abitazioni con la sua impresa edile.
E poi… la chiesa a tampo record
E senz’altro contribuì non poco, nel periodo del boom economico, a far progredire il turismo, con l’edificazione prima delle piccole pensioncine che via via si sono trasformate in accoglienti hotel ed alberghi. Sposatosi in prime nozze con Caterina Sancisi di Santarcangelo ed in seconde con Anna Venturini ebbe due figli: Alfio, insegnante al Liceo Serpieri di Viserba, e Andrea, deceduto, ancorché giovanissimo, in un tragico incidente stradale, in moto, in via Grazia. C’è poi la sua impronta importante nella edificazione della chiesa di Viserbella nel 1950: egli fece parte del comitato promotore composto anche dal prof. Bruno Rossi, dal prof. De Carli, dal prof. Giovanni Zulian, dal dr. Ennio Gennari e dal dr. Quarto Bruschi che si prese a cuore la realizzazione dell’opera, acquistando due lotti, di cui uno da Olimpio Canini. A seguito poi del commissionamento in appalto da parte di don Arcangelo Biondini, primo parroco di Viserba, per la costruenda chiesa, furono affidati alla sua ditta, i lavori, e Neri in soli 4 mesi, dal 5 agosto 1950 (data in cui il vescovo Mons. Santa pose la prima pietra) al dicembre 1950 portò a compimento l’ardua impresa con la costruzione del corpo centrale, consentendo al vescovo mons. Santa, che si complimentò per la velocità d’esecuzione, di celebrarvi la prima messa il 17 Dicembre 1950 con la benedizione della Chiesa. Il completamento della struttura avvenne in vari anni susseguenti, con varie sistemazioni, ultimate, nell’assetto odierno, dall’attuale parroco don Benito Montemaggi.
Un altro ricordo del geom. Neri, che ho ben chiaro, è il suo importante apporto all’organizzazione della festività della Befana per i bambini viserbellesi, negli anni ‘60 e ‘70. In tale occasione, offriva tempo e denaro e si recava di persona con mia madre, mio padre ed altri viserbellesi (tra cui Marina Ioli, i Della Rocca e gli Zavatta) presso ditte di Riccione, per acquistare giocattoli e dolciumi, che messi, poi, in pacchi dono faceva consegnare, presso l’albergo Belvedere, durante una riunione conviviale con cioccolata in tazza per tutti i piccoli, dopo la messa delle 9 celebrata in Parrocchia da Don Guerrino Boschi. C’era sempre Neri, in prima fila nel dirigere le varie processioni per la Festività dell’Assunta, nel festeggiare i matrimoni, e in momenti più tristi nel rendere ordinati i cortei funebri per le vie di Viserbella quando scompariva qualche abitante del luogo.
Non solo lavoro…
Quando c’era da organizzare, rispondeva presente: gli spettacoli ed i quiz alla “Lascia e raddoppia” all’albergo Belvedere negli anni ‘60, per adulti e ragazzi e successivamente le <+cors>rustide<+testo_band> di pesce sulla spiaggia per i turisti, il corso di tedesco per i giovani del posto, con mia madre, la partecipazione alla nascita della Polisportiva Viserbella nel 1972, di cui ho parlato, e in tanti altri eventi sociali, culturali e ricreativi negli anni ‘80. Ricordo anche le battaglie vinte per far costruire le scogliere frangiflutto a Viserbella e per migliorare la viabilità in paese. Fu ancora lui a procurare lavoro, a mezzo della sua impresa edile, a molti viserbellesi in cerca di occupazione, dopo la guerra e per molti anni susseguenti, specie negli anni ‘60 con il boom che favorì oltre che il turismo anche l’edilizia.
Stimato professionista, ed innovatore nel campo edile (suo il disegno e la costruzione di una villetta in via Paglierani – angolo via Fanelli – con copertura totale delle pareti esterne con mini piastrelline colorate) e di due suoi modernissimi alberghi quali l’Alga ed il Baia su via P. Palos lato spiaggia,) era amato da tutti e fu nominato Cavaliere della Repubblica per la sua dedizione al bene pubblico. Molti vedevano in lui un amico nonchè un valido consigliere, specie nel campo edilizio ed a lui si rivolsero in tanti per un aiuto, un consiglio, un sostegno. Scomparve il 27 gennaio 1990 ed al funerale officiato dal parroco Don Benito Montemaggi vi fu un gran concorso di gente, segno evidente che in tanti volevano rendere l’ultimo saluto riconoscente ad un uomo che difficilmente i viserbellesi dimenticheranno
Enrico Morolli