Campo Lavoro 2016 – Cambiare si può, si deve. Incurante degli anni che passano, torna più pimpante che mai il Campo Lavoro missionario, “una delle più belle facce di Rimini”, per usare le parole del Vescovo. Di quella Rimini un po’ strabica, campione di evasione fiscale ma anche capace di rimboccarsi le maniche per regalare un po’ d’aiuto a chi non possiede altro che la propria disperazione.
Quest’anno l’edizione numero 36 del Campo è programmata per il 9 e 10 aprile e vedrà la partecipazione, ancora una volta, di un esercito di volontari su tutto il territorio della Diocesi, con sei centri di raccolta a Rimini, Riccione, Santarcangelo, Bellaria, Villa Verucchio, Cattolica.
Intanto, in attesa di transennare i piazzali, è già iniziata la distribuzione dei sacchi: una montagna di 165 mila sacchi gialli consegnati porta a porta ad altrettante abitazioni. Carta, ferro, indumenti, pelletteria, libri, giocattoli, biciclette, piccoli elettrodomestici. Tanti oggetti che in casa non servono più, ma che, rivenduti sul mercato del recupero, si trasformeranno in preziosi soldini per chi ha bisogno di tutto.
Svuotando cantine e soffitte, l’anno scorso il Campo Lavoro ha fatto registrare un risultato economico di 199 mila euro utilizzati per finanziare progetti umanitari in Africa, America Latina, Albania e aiutare famiglie povere riminesi.
Quest’anno si replica con sei destinazioni principali già programmate: la missione diocesana in Albania, la comunità Papa Giovanni XXIII e l’associazione Maria Negretto in Cameroun, la missione delle Maestre Pie in Brasile, la missione di padre Masini in Etiopia, più un contributo alla Caritas diocesana a sostegno delle povertà locali.
In preparazione al Campo ricordiamo a tutti i volontari la tradizionale veglia dedicata ai missionari martiri in programma lunedì 4 Aprile, alle 20.45 a Santarcangelo, presso la Parrocchia San Michele Arcangelo (Collegiata).
Destinazione degli aiuti 2016
Il Campo Lavoro 2016 sosterrà cinque progetti all’estero più un progetto rivolto alle povertà locali attraverso la Caritas diocesana. Accanto alle destinazioni principali, altri aiuti saranno possibili se il risultato finale lo consentirà.
Albania. Progetto socio-educativo della missione diocesana affidata alla Piccola Famiglia di Montetauro. Anche quest’anno i fondi del Campo contribuiranno a rafforzare l’attività dei missionari riminesi e delle associazioni che operano nella zona. In particolare il doposcuola di Berat rivolto ad una cinquantina di bambini provenienti da situazioni di degrado e abbandono.
Cameroun. Progetto “Mai più bambini in carcere”. Presentato dall’Associazione Papa Giovanni XXIII e già finanziato gli anni scorsi, il progetto si propone di migliorare le condizioni carcerarie dei giovani detenuti e facilitare il loro reinserimento sociale impegnandoli nelle attività agricole delle Comunità educative gestite dalla Papa Giovanni.
Cameroun. Realizzazione nuovo reparto di ostetricia. Il progetto porta la firma di Maria Negretto, da decenni missionaria in Africa, e si propone di ampliare il servizio del centro sanitario di Baleng-Bafoussam, unico punto di riferimento assistenziale in questa poverissima regione.
Brasile. Adeguamento Casa Famiglia dell’Istituto Maestre Pie. La struttura ospita una ventina di ragazzi di strada che vengono impegnati in un percorso di studio e lavoro. Il progetto prevede la realizzazione di servizi ancora oggi assenti: spazio giochi, orto, fognatura e un pozzo per rifornirsi di acqua potabile.
Etiopia. Nuova chiesa nella missione di Padre Corrado Masini. Siamo nel villaggio di Makalla, 500 cattolici nel cuore del Sidamo, ai confini con il Kenya e la Somalia. La richiesta d’aiuto riguarda la costruzione di una chiesa in muratura al posto dell’attuale fatiscente cappella fatta di pali intonacati di fango.
Caritas. Sostegno a famiglie riminesi in difficoltà. Accanto agli aiuti all’estero, il Campo Lavoro non dimentica i “poveri della porta accanto”, prevedendo un contributo a favore della Caritas diocesana e dell’Associazione “Famiglie insieme”. L’aiuto sarà destinato a famiglie riminesi che, tra bollette, affitti, rate da pagare, non riescono ad arrivare a fine mese.
Alberto Coloccioni