Intervista al Direttore della Caritas diocesana, Mario Galasso
Sono tanti. Sono fondamentali. Sono la vita. In modo particolare per tutte quelle persone che stanno attraversando un momento di grande dibcoltà. Il Giro Nonni, l’Emporio Solidale, la Locanda 3 Angeli, l’Ambulatorio Nessuno escluso fino ad arrivare al Fondo per il Lavoro, tutti progetti che la Caritas di Rimini porta avanti anche grazie al sostegno dell’8xmille. A spiegarci un po’ più nel dettaglio come vengono investiti questi aiuti è il Direttore della Caritas diocesana, Mario Galasso.
Direttore, quali sono le implicazioni di questi fondi per la Caritas riminese?
“L’8xmille è fondamentale per noi. È una risorsa preziosa che ci permette di trasformare la solidarietà dei cittadini in azioni concrete di aiuto e sostegno per i più bisognosi.
Pensate che, solo l’anno scorso, si sono rivolte a noi più di 4.500 persone per un totale di 75.000 accessi, come avremmo potuto far fronte a così tante richieste senza il supporto dell’8xmille?”.
Potrebbe fornirci degli esempi specifici di come questi fondi vengono utilizzati concretamente?
“Con i fondi dell’8xmille abbiamo potuto realizzare progetti significativi, come la mensa per i poveri, che serve centinaia di pasti ogni giorno; il Centro di ascolto, dove oariamo consulenza e supporto a chi si trova in dibcoltà; l’Emporio Solidale per le famiglie impoverite; il Giro Nonni; la possibilità di oarire docce e l’ospitalità notturna nel nostro dormitorio. Ultima ma non ultima, la possibilità di poter attivare l’Unità di strada per i senza dimora.
Insomma, i fondi dell’8xmille ci permettono di creare un senso di comunità”.
In che modo?
“Perché ci permettono di essere presenti sul territorio con iniziative che vanno oltre l’assistenza immediata. Per esempio, abbiamo supportato gli inserimenti lavorativi attraverso il Fondo per il Lavoro e supportato famiglie in crisi abitativa con la Locanda 3 Angeli.
Ogni anno raccontiamo attraverso il Rapporto sulle Povertà la situazione delle tante persone che accogliamo e i servizi che oariamo. È un modo per rendere conto di come utilizziamo le risorse che ci vengono oaerte oltre che essere un’occasione per raccontare il territorio ed aprire gli occhi della collettività su quanto la povertà sia vicina alle nostre porte. Questo un legame forte con la comunità, le persone vedono e vivono i benefici diretti del loro contributo”.
Quindi, la firma per l’8xmille è più di un semplice atto burocratico?
“Assolutamente sì. È un gesto di grande impatto sociale. Ogni firma è un mattone in più nella costruzione di un futuro migliore per tutti. È un modo per dire ‘io ci sono’ e per prendersi cura del proprio prossimo. È un dono che fai soprattutto a te stesso, che arricchisce la tua anima, che ti dà la gioia di vivere e di guardare agli altri con occhi diversi, pieni di gratitudine e bellezza. Possiamo fare qualcosa per gli altri perché gli altri siamo anche noi.
Una firma è un gesto semplice, espressione diretta e concreta di un sostegno che da anni arriva al cuore di chi ha bisogno o di chi improvvisamente si trova ad aarontare un momento particolare della vita. Insomma, con l’8xmille ogni persona può essere protagonista del cambiamento sociale”.