Intrappolati nei debiti. Titolavamo così sulla prima pagina del nostro settimanale qualche numero fa (n.22 del 9/6) facendo riferimento alle famiglie, sempre più numerose, che con la crisi sono costrette a ritardare i pagamenti e finiscono in molti casi per trovarsi vittime di società di recupero crediti particolarmente “aggressive”.
Difendersi, dicevamo già in quella circostanza, è possibile. Ma ancora di più è possibile agire sulla prevenzione. A questo proposito un aiuto al territorio riminese arriva da Adiconsum Cisl. “Siamo l’unica associazione dei consumatori ad essere iscritta nella lista del MEF come gestore del Fondo prevenzione usura” sottolinea la referente di Adiconsum Rimini, Stefania Battistini, specificando che i servizi sono attivi in tutta la Romagna presso le sedi di Rimini, Cesena, Forlì e Ravenna.
Come nasce questo Fondo?
“La normativa di riferimento è l’art.15 della legge 108/1996. Il Fondo garantisce attraverso fondi pubblici (MEF-Regionali) prestiti di consolidamento debiti a famiglie che non hanno accesso al credito legale a causa di segnalazioni negative presso i S.I.C. (Sistemi d’Informazione Creditizia)”.
Chi può accedervi?
“Soggetti che non hanno accesso al credito legale; che producono almeno un reddito documentabile sufficiente al sostentamento e al rientro rateale del prestito garantito dal Fondo; che dichiarano un debito complessivo non superiore a 30.000 euro (il plafond massimo garantibile per ogni soggetto). Dal debito viene escluso il mutuo fondiario se in regola con il pagamento delle rate (mutuo di acquisto prima casa). Ma possono fare richiesta anche le persone che presentano un debito superiore al plafond massimo garantibile per il quale si prevede la possibilità concreta di ridurre il debito entro il plafond, attraverso l’inoltro ai creditori di operazioni di saldo e stralcio dei debiti. Infine l’opportunità è aperta anche ai lavoratori autonomi che attraverso il Fondo intendono consolidare debiti accesi per motivi personali (non intestati all’attività)”.
Chi, al contrario, non può fare domanda?
“Persone che hanno accesso al credito legale; che non producono reddito o che hanno redditi minimi appena sufficienti al sostentamento; che dichiarano un debito complessivo troppo alto rispetto al plafond massimo garantibile (sopra i 45.000/50.000 euro) escluso il mutuo fondiario se in regola con il rientro delle rate; che dichiarano di essere vittime dell’usura e/o del racket, o di esserlo stato in passato, e che non hanno denunciato gli usurai alle autorità giudiziarie competenti. Infine, i lavoratori autonomi che attraverso il Fondo intendono consolidare debiti legati all’attività (fidi, prestiti d’impresa, tasse, tributi, cartelle esattoriali, forniture, utenze ecc. ecc.). Gli autonomi in questo caso possono rivolgersi ai Confidi presenti sul territorio dove si svolge l’attività”.
Quali sono gli aiuti, invece, per le famiglie che faticano a pagare la rata del mutuo?
“Un servizio offerto da Adiconsum consente la sospensione del mutuo prima casa tramite il fondo di solidarietà Gasparrini a sostegno delle famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà a causa della perdita di lavoro, di condizioni di non autosufficienza o per la morte di un componente del nucleo famigliare. Al ricorrere di una di queste condizioni, l’intestatario del mutuo può chiedere di sospendere le rate sino a 18 mesi”.
A quale condizione?
“I requisiti soggettivi devono essere intervenuti successivamente alla stipula del mutuo dell’acquisto di prima casa di residenza e verificatisi nei tre anni precedenti la richiesta di ammissione al beneficio del fondo”.
Quali i requisiti?
“Titolo di proprietà sull’immobile oggetto del contratto di mutuo, titolarità di un mutuo di importo totale erogato non superiore a 250 mila euro in ammortamento da almeno un anno, indicatore ISEE non superiore a 30 mila euro. Attenzione: nel caso di ritardo superiore a 90 giorni nel pagamento delle rate, non è possibile più accedere alla sospensione”.
Un altro problema per molte famiglie è l’accesso al credito per il sostentamento dei figli? Ci sono opportunità anche in questo ambito?
“Sì: il Fondo Nuovi Nati e il Fondo per i giovani (studio e per la casa). Il primo cerca di favorire l’accesso al credito delle famiglie con un figlio nato o adottato nel 2013 e 2014 (entro il 30 giugno dell’anno successivo alla nascita o all’ingresso in famiglia). Permette di ottenere un prestito di 5 mila euro a tasso fisso per cinque anni (TAEG 5,97%).
Il secondo riguarda lo studio (iscrizione all’Università o corsi post lauream) mentre per le giovani coppie prevede la possibilità di ottenere garanzie per il mutuo di acquisto della prima casa (a condizione che l’età sia inferiore a 35 anni e che l’ISEE non superi i 35 mila euro”.
Alessandra Leardini