Che cosa è il Giubileo?
È un periodo speciale, conosciuto anche come Anno Santo, durante il quale i fedeli possono ottenere l’indulgenza plenaria dei peccati. Può essere ordinario e straordinario: il primo ricorre a scadenza stabilita, il secondo è indetto in occasioni particolari. Nella bolla di indizione Misericordiae Vultus, Papa Francesco scrive: “Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. È per questo che ho indetto un Giubileo straordinario della misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti”.
Che cosa è l’indulgenza?
L’indulgenza, si legge nella costituzione apostolica Indulgentiarum doctrina, è “la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi per quanto riguarda la colpa (per i quali cioè si è già ottenuta l’assoluzione confessandosi). L’indulgenza è una remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministro della Redenzione, con la sua autorità, dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi”. L’indulgenza può essere “parziale o plenaria secondo chi libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati”.
Come si ottiene l’indulgenza plenaria?
Secondo la costituzione apostolica Indulgentiarum doctrina, per ottenere l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempiere tre condizioni: il sacramento della Riconciliazione, la partecipazione all’Eucaristia e la preghiera secondo le intenzioni del Papa. Le tre condizioni, si precisa, “possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia conviene che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del sommo pontefice siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera”. Nella lettera del 1 settembre 2015, Papa Francesco chiarisce che “per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione”.
Come ottengono l’indulgenza plenaria i malati, gli anziani o coloro che non possono uscire da casa?
A coloro che sono impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, “sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore” e “vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare”.
Come ottengono l’indulgenza plenaria i carcerati?
I carcerati “nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà”.
È possibile ottenere l’indulgenza plenaria attraverso le opere di misericordia? E per i defunti?
Sì. Papa Francesco invita a riscoprire la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporale e spirituale: “Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare. Di qui l’impegno a vivere della misericordia per ottenere la grazia del perdono completo ed esaustivo per la forza dell’amore del Padre che nessuno esclude. Si tratterà pertanto di un’indulgenza giubilare piena, frutto dell’evento stesso che viene celebrato e vissuto con fede, speranza e carità”.
Ai defunti, aggiunge il Papa, “siamo legati per la testimonianza di fede e carità che ci hanno lasciato. Come li ricordiamo nella celebrazione eucaristica, così possiamo, nel grande mistero della comunione dei Santi, pregare per loro, perché il volto misericordioso del Padre li liberi da ogni residuo di colpa e possa stringerli a sé nella beatitudine che non ha fine”.
Quali peccati possono assolvere i sacerdoti durante il Giubileo?
Il Codice di Diritto Canonico annovera un solo peccato la cui assoluzione è riservata al Vescovo: l’aborto. In occasione del Giubileo straordinario della misericordia, tuttavia, Papa Francesco ha concesso a tutti i sacerdoti “la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”: “I sacerdoti si preparino a questo grande compito sapendo coniugare parole di genuina accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso, e indicare un percorso di conversione autentica per giungere a cogliere il vero e generoso perdono del Padre che tutto rinnova con la Sua Presenza”.