L’ultimo contatto che ho avuto con Vittorio è stato tramite don Nevio. Non era più possibile incontrarlo personalmente, perché la malattia era ormai avanzata e per il rispetto dovuto a chi è fragile non mi sentivo di insistere per incontrarlo. Però volevo farmi presente a lui e ringraziarlo per il bellissimo rapporto costruito in tanti anni in cui ci siamo ritrovati uniti su tanti obiettivi.
La persona che ci aveva fatti incontrare e saldato la nostra amicizia era don Oreste, punto di riferimento importante per entrambi, certo a livelli e in ambiti diversi, ma nella sua persona ci siamo ritrovati su tanti obiettivi e contenuti. Aveva voluto conoscere meglio il Ponte e ci stimolava continuamente ad essere voce dei più deboli. Poi quest’amicizia era maturata in un’importante collaborazione con Bottega Video che si apprestava ad aprire Icaro Tv. E nell’avventura aveva coinvolto anche la comunità Papa Giovanni. Vittorio si appassionava ai progetti. Importante che fosse chiaro l’obiettivo, quello che ormai si era dato anche con la sua azienda, cercare di lasciare un mondo migliore di quello che aveva trovato, nel servizio dei più deboli, dei più poveri, degli ultimi.
La croce ha segnato gli ultimi anni della sua vita: la morte del figlio Gigi; un’avventura politica appena accennata, ma che l’aveva svuotato; la scomparsa del suo grande amico e faro don Oreste; la malattia. Ma in questo momento difficile ha avuto la lucidità di fare le consegne, perché l’eredità della sua azienda-grande famiglia passasse in mani affidabili, capaci di continuare il suo progetto. Mi piace ora ricordarlo sorridente, direi felice, all’ultimo pranzo della festa del riconoscimento a Sant’Aquilina, cui ha partecipato. In alto i cuori, Vittorio e grazie per tutto quello che hai fatto per noi e insieme a noi.