E’ un grande pittore trecentesco, considerato uno dei più raffinati maestri dell’età di Dante. Da Rimini, ora diventa protagonista della scena londinese. La capitale britannica dedica infatti a Giovanni da Rimini una grande mostra alla prestigiosa National Gallery. L’esposizione prende spunto anche dall’acquisto di un’importante tavola del pittore riminese che operò in Emilia-Romagna nella prima metà del XIV secolo.
Di Giovanni da Rimini si parlerà, venerdì venerdì 26 maggio ore 17.30 a Palazzo Buonadrata nell’ambito della rassegna culturale “I Maestri e il Tempo”, a cura di Alessandro Giovanardi per la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.
“Giovanni da Rimini tra Londra e l’Oriente”. E’ il titolo dell’incontro che idealmente inaugura la mostra dedicata al nostro grande pittore trecentesco alla National Gallery di Londra (14 giugno-8 ottobre 2017) e chiude il calendario primaverile della rassegna.
A parlarne sarà Giovanni Carlo Federico Villa (Università di Bergamo), direttore del Polo Museale Vicentino, già curatore delle Grandi Mostre tenutesi alle Scuderie del Quirinale (Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Lorenzo Lotto, Tiziano) e finissimo conoscitore della pittura veneziana e adriatica. Una nuova chiave di lettura delle opere di Giovanni da Rimini sarà proposta dal critico d’arte Alessandro Giovanardi, che metterà a confronto il pittore con l’Oriente e il suo simbolismo. Non solo Giotto, dunque, sarebbe stato il punto di riferimento formale, stilistico ed estetico di Giovanni e del Trecento riminese, ma anche la cultura cristiana-orientale. “Soprattutto dal punto di vista linguistico e filosofico, simbolico e teologico – rivela il critico e storico dell’arte Giovanardi – Giovanni e gli altri pittori riminesi sono figli della pittura bizantina del XIII e XIV secolo e appartengono alla koyné adriatica, al comune “lessico” di immagini e simboli che si parla tra le due sponde dell’Adriatico, tra Rimini, Venezia, i Balcani e la non così lontana Costantinopoli».
L’appuntamento di domani è anche l’occasione per fare un bilancio della rassegna. “La rassegna «I Maestri e il Tempo» – dichiara la presidente della Fondazione Carim Linda Gemmani – rappresenta un’autorevole risposta alla forte domanda di cultura espressa dalla nostra città, un desiderio di approfondire la cultura del bello, di conoscere le connessioni di Rimini con i grandi movimenti artistici, come testimonia il prossimo incontro. Questa prima parte della programmazione ha visto da una parte i grandi nomi locali e nazionali del mondo dell’arte, dall’altra un pubblico sempre numeroso, attento e curioso, ma soprattutto sempre più affezionato a questo appuntamento. Una novità di questa edizione è stata la ‘trasferta’ a Santarcangelo, l’inizio di appuntamenti anche nella provincia che intendiamo proseguire in futuro”.
Anche domani è atteso un folto pubblico a Palazzo Buonadrata. Dopo 7 anni di lavoro, l’interesse per la rassegna ‘I Maestri e il Tempo’ è via via aumentato e si è rinnovato, confermando l’affetto della città per la serie d’incontri e l’attenzione verso gli studiosi proposti dal calendario, quelli di fama europea e gli storici locali, benché di fama nazionale, che con la loro presenza e il loro garbo hanno coinvolto il pubblico. “Esportando” una parte del ciclo a Santarcangelo di Romagna, il successo non è mutato.
Agli intervenuti, fino ad esaurimento scorte, domani sarà fatto dono del prestigioso catalogo Giovanni Baronzio e la Pittura a Rimini nel Trecento (Silvana Editoriale 2008), con bellissime pagine dedicate anche a Giovanni da Rimini. (r.c.)