A Cattolica si fa sul serio, o meglio, i giovani fanno sul serio. La realtà giovanile è davvero attiva e intraprendente, con numerosi ragazzi che vivono la parrocchia come la loro seconda casa. Sì, perché il tempo che ci trascorrono è davvero tanto. Le associazioni sono ben radicate, le attività assidue e costanti e c’è spazio per la formazione spirituale e per la carità. Un’ossatura ben costruita che fa di San Pio V una parrocchia in cui i giovani fanno la voce grossa. Ci ha raccontato quanto siano preziosi il parroco don Biagio Della Pasqua.
Con quale stile i giovani vivono il loro essere cristiani?
“Fraternità, solidarietà e amore spingono i giovani a spendersi e, a volte, anche a fare sacrifici per il bene del prossimo. Sono ragazzi in missione, nel senso che sanno vivere e testimoniare la loro fede nella società. Credono fortemente che il loro servizio non debba essere puro assistenzialismo o volontariato: nel loro cuore c’è sete di giustizia e pace.”
Quali sono le associazioni più attive?
“AC e Scout sono vive e dinamiche, piene di ragazzi. Il far parte di un’associazione dà stabilità al cammino cristiano che ogni giovane intraprende. È fondamentale che gli educatori di AC e i capi Scout siano formati. C’è infatti una scuola per queste persone: al centro ci deve essere la loro crescita spirituale, culturale e sociale. Il confronto e il dialogo si basano su quanto i giovani vivono quotidianamente: l’università, il lavoro, le relazioni. È importante e bello interagire e arricchirsi grazie ai fratelli. Ci s’incontra e si condividono esperienze anche con la Papa Giovanni e Comunione e Liberazione: il rischio che si vuole evitare è quello di arroccarsi e creare ghetti al posto di associazioni.”
In quali modi i giovani sono caritatevoli?
“A Cattolica abbiamo una Caritas che lavora molto bene. I giovani si mettono in gioco in molte delle forme con cui si aiuta chi ha bisogno: la mensa per i poveri, il sostegno alle famiglie in difficoltà, l’integrazione degli immigrati e, in particolar modo, l’associazione “Il Pellicano”, che ogni pomeriggio accoglie una trentina di bambini cattolichini e non solo. Inoltre, molti giovani universitari, quando c’è bisogno, fanno un doposcuola per ragazzi delle elementari e medie. Grande rilevanza ha poi l’associazione “Cattolica per la Tanzania”, nata per aiutare una missione. Là è già stata costruita una scuola superiore, grazie a fondi e manodopera. Tantissimi giovani hanno dato il loro contributo: nelle vacanze di Natale o durante l’estate sono andati in Tanzania e si sono messi al lavoro.”
Tommaso Mazzuca