Divenuta negli ultimi anni un importante polo di circa 6 mila studenti, afferente all’ateneo di Bologna, anche Rimini gioca la sua parte nello scacchiere universitario internazionale attraendo ogni semestre decine di studenti delle nazionalità più disparate. Ogni anno il nostro centro storico è solcato da legioni straniere di ragazze e ragazzi sbarcati in riviera per dare una svolta al loro percorso di studi e anche di vita. Viceversa altrettanti italiani che studiano qua sono pronti ad impacchettare libri, vestiti ed un innato spirito di avventura per esplorare gli atenei esteri. Il fenomeno degli studenti internazionali è in accrescimento negli ultimi anni. Su 6 mila iscritti al campus di Rimini, nel 2012/2013 quasi 800 sono stranieri. Prevalentemente cinesi (156) e albanesi (148). Ma arrivano anche dal resto dell’Europa orientale, dal Medio oriente, dall’Africa, dal sud America e alcune presenze dal nord Europa. Gli scambi europei sono rafforzati dal “Programma Erasmus”, che prevede la mobilità di studenti tra sedi dell’Unione Europea. Ma cosa fanno questi giovani a Rimini? Cosa significa per loro il Progetto Erasmus?
Per Iliana, ecuadoriana di 25 anni, l’Erasmus a Rimini ha davvero cambiato la vita, tant’è che dal 2008 non se ne è più andata. Perché? Ha conosciuto Gianluca in un pub del centro:“Da allora non ci siamo più separati. Speriamo presto di sposarci”. Dopo i primi mesi di difficoltà linguistiche è riuscita a non sentirsi più lost-in-translation (letteralmente, persi nelle traduzioni). La sua storia dimostra come i problemi di comunicazione non impediscano il fiorire di rapporti. Il suo giudizio finale sull’esperienza riminese è un categorico: “Fantastico!”.
Il ventiduenne Ersin è arrivato nel settembre scorso dalla Turchia e svolgerà qua la sua specialistica. Ha trovato insidiosa la burocrazia iniziale, che è più complessa per gli extra-europei che decidono di rimanere così a lungo in Italia. Si è iscritto ad uno dei corsi in inglese offerto dall’università. È molto ansioso di sperimentare l’estate riminese, quando l’industria del turismo sarà a pieno regime. Il suo desiderio è infatti quello di lavorare nel settore alberghiero.
Christian, 20 anni di Barcellona, rimarrà a Rimini fino a luglio. Ha fatto questa scelta come investimento per il futuro. “Data la crisi mondiale mi sembra un’opportunità per rendere il mio curriculum più appetibile”. Parla già molto bene l’italiano:“Quando vado in un posto voglio confrontarmi con la cultura del luogo. Per fare un’esperienza completa ho scelto di cercare casa con soli italiani ed avere più amici del luogo”. Con loro, ad esempio, si ritrova ogni settimana per giocare a calcio.
Anca, 23 anni da Craiova è voluta sfuggire al gelo della Romania in cerca di un’esperienza che le permettesse di crescere. Va a correre ogni giorno in spiaggia. “Il mare mi fa stare bene e mi aiuta a fare chiarezza. Così come l’erasmus che sto facendo”. Lei vorrebbe lavorare nel campo delle risorse umane per il turismo. Sulle amicizie trovate qua è sicura che: “Me le porterò avanti per tutta la vita. In occasioni del genere si ha la possibilità di stringere legami più duraturi del consueto”.
Sárka, 26 anni di Bratislava, ha appena lasciato Rimini. Definisce l’esperienza fatta come “assolutamente folgorante. Mi sento più matura. Ora riesco a prendermi cura di me”. Si è sempre sentita a casa: “Nei negozi mi conoscevano tutti e ci fermavamo spesso a parlare. La popolazione è stata davvero cordiale”. Il suo corso di studi le ha dato la possibilità di stringere amicizie con europei, cinesi, sudamericani. Con loro ha cucinato, fatto gite turistiche e sono tutt’ora tanto legati da aver organizzato un grande ritrovo a Rimini per l’estate prossima. “Rimini è stata la migliore scelta che potessi fare. Resterà per sempre nel mio cuore!”.
Matteo Paganelli