Violette, ciclamini e cavoli ornamentali. Chi l’ha detto che in autunno giardini e terrazzi sono privi di colore? Al contrario, gettando lo sguardo all’interno di cortili e osservando i balconi delle abitazioni, si scopre che, nonostante la stagione fredda sia in arrivo, esiste un ricco patrimonio vegetale e floreale a volte ben organizzato, altre volte in semplice stile “fai da te”.
Come conservare questo patrimonio e soprattutto quali lavori occorre effettuare ora che l’autunno è arrivato per difendere le nostre piante dal freddo e dal gelo?
“L’autunno è la stagione in cui gli alberi ad alto fusto e a foglia caduca come ad esempio i tigli vengono sottoposti a potatura – spiega Arrigo Zamagna, giardiniere, titolare dell’azienda L’arte del verde di Rimini – da ora fino al mese di febbraio, si deve procedere alla potatura, poi dipende dal tipo di pianta. Il mese di novembre è un buon periodo anche per potare siepi di alloro o di lauro”.
È corretto coprire le piante? Quali sono i materiali migliori?
“Raramente le piante muoiono a causa delle basse temperature, però è buona norma proteggere quelle che ne risentono maggiormente come i limoni o le Cicas, tipiche dei paesi caldi. Per la copertura è preferibile utilizzare un tessuto non tessuto che è traspirante, fa entrare la pioggia ma al tempo stesso protegge. In certi casi è meglio portare tutto al coperto, naturamente se parliamo di piante in vaso”.
C’è chi in inverno protegge i vasi con paglia o cartone, chi ricopre la terra con foglie secche, ognuno si ingegna al meglio. Negli ultimi anni è arrivata anche la neve…
“Il maggior problema causato dalla neve è la rottura dei rami, per il resto se il proprietario del giardino vuole coprire la pianta per non farla afflosciare, può farlo ma diciamo che con la neve il verde non soffre, anzi è proprio vero che è come se fosse sotto ad una coperta”.
Insomma ad ascoltare questi consigli e i pareri di altri esperti del “verde” pare proprio che sebbene il gelo e il freddo siano spesso nemici dei nostri fiori, non è detto che in autunno e in inverno il giardino vada dimenticato.
Il consiglio di Roberto Casadei, titolare dell’azienda «Il verde di Roberto» di Poggio Berni è quello di lavorare in giardino nei pomeriggi tiepidi di autunno.
“Bisogna rimuovere i sottovasi dei fiori per non creare eccessi ristagnanti di acqua. Spostare alcuni vasi per metterli al riparo dai freddi giorni invernali. Alcune piante richiederanno una dimora che le proteggano anche dal gelo. Con la stagione fresca, inoltre, si può tagliare l’erba del prato più bassa rispetto all’estate e preparare la concimazione invernale. L’impianto di irrigazione automatico deve essere registrato in relazione alla attuale condizione meteo”.
Durante la stagione autunnale si piantano anche le rose e i bulbi a fioritura primaverile.
“Anemone, Cyclamen, Crocus, Fresia, Iris, Lilium, Tulipa e tanti altri”.
Roberto snocciola termini tecnici con la competenza e la passione di chi da anni si occupa di giardinaggio.
“Un lavoro che va svolto anche con coscienza”.
In che senso?
“Intendo la coscienza con cui l’uomo opera nel mondo. Il giardiniere è un lavoro in evoluzione, fatto di conoscenza, studio, sperimentazione, condivisione, voglia di mettersi in gioco e un forte grado di responsabilità. Più che in altri lavori operiamo con esseri viventi. Ogni pianta privata o pubblica è un bene comune”.
Che si tratti di curare il giardino per hobby o che lo si faccia per mestiere, ciò che importa è averne cura e farlo con passione. La soddisfazione per aver consevato un angolo profumato e colorato è tanta. Molte piante dopo la potatura sembrano destinate a restare spoglie per stupire poi con bellissimi colori durante la primavera successiva. Sono tante nel nostro territorio le manifestazioni in cui tale bellezza esplode una volta terminato l’inverno: Balconi fioriti a Santarcangelo, Giardini d’autore a Riccione, Cattolica in fiore e tante altre.
Tornando a temperature e stagioni più attuali non dimentichiamo che il giardino rappresenta spesso strumento di salvezza per alcune specie animali, uccelli in primis, che spesso sotto il fogliame trovano insetti con cui sfamarsi. In una fredda giornata autunnale o invernale anche la rimanenza di un frutto caduto può diventare una dolce scoperta.
Silvia Ambrosini