l verde è di moda. E non mi riferisco al colore e non parlo di passerelle e vestiti. La corsa verso l’ambiente, l’abbraccio all’ambientalismo e alla vita salutare ha visto, negli ultimi anni, ingrossare le fila dei suoi seguaci. Dalle Parafarmacie, all’omeopatia, passando per indumenti con fibre naturali e cibo biologico è tutto un fiorire di abitudini che puntano alla sostenibilità ambientale e al verde, appunto.
La sociologia moderna attribuisce questa tendenza ad una sorta di rifiuto alla deriva tecnologica e industriale del pianeta e dei suoi abitanti, una riscoperta del contatto con la terra per colmare uno spazio che si è via via allargato dagli inizi dell’industrializzazione massiccia sino ad oggi.
Arriva dalla Valconca un uomo che bruciò tutti sul tempo, facendo della sua passione per il “mondo verde” uno pseudo mestiere e non solo.
Stiamo parlando di Gaetano Casadei, arrotino di professione, il personaggio protagonista del volumetto Gaetano Casadei, la gran madre natura, parte del ciclo “I grandi spiriti della Valconca”, edito da Associazione Scuola e Società che ha pubblicato monografie su personaggi della vallata.
Vissuto a Saludecio nei primi anni del ‘900, fu lui a dare inizio alla manifestazione Saluserbe. «Durante la sua vita, fin da giovanissimo, non ha scritto trattati, ma poesie che inneggiano alle virtù delle piante; non ha divulgato le sue conoscenze su libri, stampa o televisione, ma ha tenuto traccia della sua esperienza su quaderni scritti a mano o su ritagli di carta, come gli scontrini fiscali; non ha venduto i suoi prodotti per denaro, ma la gente lo ricompensava con uova, olio, farina, rifiutando egli una mucca, generosamente offertagli per una guarigione ottenuta, perché giudicava compenso eccessivo per l’economia dei contadini che ricorrevano ai suoi consigli. Il suo lavoro lo aiutò e supportò la sua passione. Gaetano si muoveva da un paese all’altro, da una campagna all’altra per portare i suoi servigi e in questo peregrinare non mancava mai di imbattersi in una pianta o erba nuova che poteva essergli utile nella sua passione».
Questo il ritratto che Angelo Grilli (Associazione culturale naturalistico ambientale I RADECC) ha fatto dell’eclettico ed autodidatta personaggio.
Sfruttava, per allargare le sue conoscenze naturali, il suo lavoro di arrotino, che lo portava costantemente a viaggiare. Spesso era la gente che incontrava a fare da fonte d’informazione. A volte utilizzava il calendario di frate Indovino «oppure erano vecchi testi, come quello del botanico erborista Francesco Barsetta. (…) Erano anche testi di anatomia e fisiologia animale, perché anche per gli animali domestici e per quelli usati per il lavoro nei campi si faceva ricorso alle cure di Gaetano. Spesso non c’erano soldi per il dottore o il veterinario, o, pagati il dottore e il veterinario, non si potevano poi comprare le medicine. Gaetano confrontava le indicazioni, le quantità, i consigli di raccolta, i dosaggi, esprimendo i suoi dubbi con un semplice punto interrogativo annotato a margine, e adattando la ricetta al suo uso personale».
Ad erbe e piante, Casadei, dedicò poesie e sonetti scrisse ricette e breviari. I suoi amici dicono che ebbe l’occhio lungo, ma di lungo ebbe sicuramente il passo e la perseveranza e l’amore di trasformare la sua passione in qualcosa che fu sostegno per chi, con lui, visse quei difficili anni.
Angela De Rubeis