Il “tuttofare” è il giovane praticante Bonocore (il bravo Guglielmo Poggi) al servizio di Toti Bellastella, cialtrone avvocato penalista (Sergio Castellitto), furbo quanto basta per trovare sempre la strada per il proprio tornaconto, anche se è costretto a fare i conti con una moglie “iena” (Elena Sofia Ricci in un ruolo che le offre possibilità “spente” dai ruoli televisivi ben noti al grande pubblico). Il giovanotto deve sottostare a tutte le esigenze del suo capo, dalla spesa quotidiana ai manicaretti cucinati ogni giorno, fino al culmine di nozze “riparatrici” con la giovane amante argentina di Bellastella (Clara Alonso) e il coinvolgimento in guerra tra cosche mafiose.
Il film dell’esordiente Attanasio, uno degli sceneggiatori del primo Smetto quando voglio (una delle sorprese più interessanti della recente commedia all’italiana) si delinea con una sua puntuta capacità di osservare malcostumi e vizi all’italiana, seguendo modelli (inarrivabili) della commedia cinematografica nostrana, nell’idea di aggiornare modalità di comportamento che non sembrano trovare via d’estinzione.
Tra VIP con peccatucci e scheletri nell’armadio da nascondere e fantasiose trovate per assicurarsi la vittoria in tribunale, l’avvocato Bellastella gioca le sue carte di retorica fanfaronesca, roboanti citazioni in latino e trucchetti a sorpresa, per avere sempre la situazione a suo favore. A farne le spese è il povero giovane malcapitato, onesto e preparato ma costretto a fare i conti con un sistema dove la conoscenza della materia legale non assicura il posto meritato. Film spiritoso quanto basta per garantire novantasei minuti di piacevole intrattenimento e arguta critica sociale.