Ogni giorno escono dai confini italiani per recarsi a lavorare a San Marino. Sono gli oltre seimila frontalieri riminesi che, in un contesto di crisi economica che non ha lasciato indenne l’antica Terra della libertà, chiedono al governo italiano e a quello sammarinese soluzioni urgenti. Per uscire da un iniquo regime di doppia imposizione fiscale e per ottenere gli stessi diritti dei colleghi residenti sul Titano e dei connazionali che lavorano in Italia. In 400 hanno partecipato il 26 novembre alla manifestazione indetta dal Collegio Sindacale Interregionale San Marino Emilia Romagna Marche (Csir) davanti alla Prefettura di Rimini. Con loro anche molti amministratori e politici riminesi, un appoggio corale e bipartisan che i frontalieri vogliono veder tradotto in fatti. La Provincia di Rimini ha istituito un tavolo di lavoro con il Comune capoluogo, i parlamentari riminesi e i sindacati. Due le priorità: il rinnovo della franchigia, il bonus fiscale di 8mila euro e la cosiddetta supertassa o “tassa etnica” introdotta nel 2011 con l’art. 56 della Legge di bilancio dello Stato sammarinese. La franchigia doveva essere inserita nella Legge di Stabilità ma con il cambio di governo ha dovuto soccombere ad altre emergenze. Per la supertassa invece si deve attendere la riforma tributaria che il governo sammarinese ha però rimandato al 2012. Di entrambe le questioni si è parlato nell’ultima puntata di Tutto Rimini Economia, il talk show di Icaro Tv a cura della redazione del mensile TRE.
“L’urgenza oggi è il bonus fiscale – spiega il presidente del Csir Gianluca Montanari -. Sono partiti i tavoli, ma bisogna trovare la via per una proroga subordinata a una convenzione tra Italia e San Marino che regoli la materia una volta per tutte”. Sui tempi del parlamento italiano fa chiarezza l’onorevole del Pd Elisa Marchioni: “Per quest’anno la franchigia è coperta e varrà anche nella dichiarazione dei redditi del 2012, quindi c’è tempo per lavorare”. Tenendo presente che “la situazione attuale è frutto di un lungo periodo di tensioni tra Italia e San Marino con convenzioni mai ratificate che si trascinano da anni”. Ben diverso il rapporto tra Italia e Svizzera: qui esiste un accordo che, come ricorda l’On. Marchioni riguarda in realtà solo i lavoratori che risiedono entro i 20 Km dal confine, ma “ha comunque consentito un trattamento più stabile dei lavoratori”.
Mostra però delle perplessità il direttore di San Marino Fixing Loris Pironi: “L’accordo che non è stato ancora sottoscritto con San Marino dice che anche per i frontalieri riminesi varrebbe come in Svizzera, solo per chi risiede entro i 20 Km”.
Certo è che la scadenza della franchigia non poteva capitare in un periodo peggiore. Passata la “patata bollente” al governo Monti, i frontalieri non mollano. La richiesta è che la proroga venga approvata subito, estendendola anche a malattia, maternità, disoccupazione e ai pensionati.
Un altro rebus è la “tassa etnica”. Nel concreto, una detrazione fiscale dalla busta paga. Verrà riproposta nel 2012? “Anche il nostro è un paese in crisi che vede tassare i suoi cittadini e ridurre i budget a bilancio – replica il segretario di Stato al Lavoro di San Marino Francesco Mussoni -. Abbiamo avviato la riforma tributaria che è stata temporaneamente sospesa ma è già nostro obiettivo chiarire ogni tipo di divergenza relativa alla provenienza del lavoratore”. Tornando alla domanda, “La Finanziaria ha riproposto la detrazione parzialmente tutelando la fascia di reddito più debole. Con il rinvio al 2012 vedremo se riusciremo a introdurre delle modifiche”. Intanto i frontalieri pagano. Il timore è che con il rinvio della riforma sammarinese ci sia ancora un anno da attendere prima di avere equità.
Alessandra Leardini