Poche cose sono nocive alla sicurezza in strada come gli autovelox. Ma come? Ma se servono a far rallentare i veicoli !!! Certo, certo. Il fatto è che da noi succede che, allorquando vedono il cartello autovelox, diversi automobilisti tendono a inchiodare passando dagli 80 ai 20 km/h nel giro di un secondo creando il rischio di tamponamenti a catena con le auto susseguenti. Poi, dopo avere oltrepassato il rilevatore con la schiena dritta, le due mani sul volante in posizione 10:10, l’autoradio su “CIS. Viaggiare informati” e un’espressione irreprensibile in volto – che non si sa mai che ci fotografino anche dentro l’abitacolo – gli automobilisti in questione schiacciano il gas per recuperare il tempo perduto e, per dirla alla MotoGp, scatenano l’inferno. Mentre magari il conducente sovrappensiero che viaggia costante ai 55 all’ora, non essendosi però trovato degli inchiodatori selvaggi davanti, non frena adeguatamente e si ritrova sanzionato e additato come attentatore alla pubblica sicurezza. Per cui il suggerimento alla pubblica amministrazione è: farsi prestare da quelli della Formula 1 i software che calcolano la velocità media sul giro e applicarli nel tratto prima e dopo gli autovelox, introducendo la sanzione per eccesso di faccia tosta a chi ci passa davanti a velocità da corteo funebre. O almeno mettere un bel cartello con scritto: “Attenzione. Cartello autovelox”.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini