Quasi una ventina di persone insieme ad un nuovo impiego, hanno potuto ritrovare quella dignità che pensavano di aver perso. Grazie al Fondo per il Lavoro istituito dalla Diocesi, Rimini ha saputo mobilitarsi per donare speranza alle vittime della crisi economica ed occupazionale, favorendone l’inserimento in un’impresa disposta ad assumere. A ricordare come con questo progetto la Chiesa riminese abbia mandato un forte messaggio di solidarietà e partecipazione a tutto il territorio, è stato il Prefetto di Rimini, Claudio Palomba, nel suo discorso per le celebrazioni del 2 Giugno sulle emergenze attuali: “Il Vescovo Lambiasi, che ringrazio vivamente per la sua incessante opera verso i giovani e i problemi del lavoro, ha inteso rendere ulteriormente concreto l’impegno della Chiesa riminese in favore di chi vive nel disagio” ha sottolineato il Prefetto in riferimento al Fondo.
In effetti, l’idea è stata chiara fin da subito: non restare insensibili di fronte all’invito di Papa Francesco di non far scomparire la parola “solidarietà” dal vocabolario. Il progetto di mettere a disposizione un fondo per finanziare l’assunzione di disoccupati e favorire la nascita di start-up, era stato annunciato dal Vescovo Francesco e dal vicario generale don Luigi Ricci, già nel corso dell’assemblea pastorale dello scorso 13 ottobre. Ma oggi, mentre i sindacati riminesi parlano di 5 mila posti di lavoro a forte rischio e di 3 mila persone che, per la mancanza di un’occupazione, stanno scivolando in uno stato di povertà, il progetto diventa ancora più attuale.
La macchina attivata dalla Caritas diocesana, gestore del Fondo, è in fermento. “Le domande di lavoro che ci pervengono dalle Caritas Parrocchiali (sono loro il primo “sportello” al quale possono rivolgersi i disoccupati che desiderano tentare anche questa strada, ndr.) sono in costante e progressivo aumento” sottolinea dagli uffici di via Madonna della Scala, Roberto Casadei Menghi. “Ad oggi abbiamo già preso in carico circa 140 schede e i contributi raccolti da banche, imprese, associazioni, parrocchie e cittadini privati, ammontano ad oltre 281.000 euro”.
Grazie a questa somma, ad oggi gli inserimenti lavorativi sono stati diciassette: si tratta di due tirocini formativi autorizzati dal Centro per l’Impiego della provincia di Rimini, di un contratto a tempo determinato della durata di un anno e di quattordici contratti a tempo determinato della durata di sei mesi.
Le aziende che hanno effettuato le assunzioni stipulando la convenzione con il Fondo sono undici e di queste, cinque sono cooperative sociali e sei aziende di vari comparti produttivi (alberghi, negozi, studi commerciali, imprese artigiane, ecc.).
La raccolta fondi non si ferma. Gli estremi del conto corrente, per chi volesse dare il suo contributo, sono: IBAN IT87Y0628524206CC0068074294 (Banca Carim filiale San Giuliano Rimini) intestato all’associazione di volontariato Madonna della Carità. È possibile aderire al Fondo anche tramite carta di credito e PayPal direttamente dal sito internet www.fondoperillavoro.it.
Ciascuno può fare la propria parte, ogni libero cittadino, secondo le proprie possibilità, chi ha la fortuna in questo difficile periodo, di avere un lavoro, le attività imprenditoriali artigiane, industriali, del commercio e del terziario, le associazioni, le parrocchie, le istituzioni pubbliche e private, banche, associazioni di categoria e ogni persona di buona volontà.
Alessandra Leardini