Le forbici della crisi si abbattono ancora prepotentemente sulle attività della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Le risorse per il territorio sono, infatti, passate dal milione e mezzo del 2016, ai 660mila di quest’anno per arrivare ai 225mila euro del 2018. Le attività si orienteranno su tre settori: educazione, formazione, istruzione; volontariato, filantropia, beneficienza e Sviluppo locale, concentrando l’attenzione e le risorse, in particolare, sul sostegno, attraverso la partecipazione in Uni.Rimini, al Campus universitario, considerato asset strategico per il territorio, e su alcuni interventi a forte valenza sociale. Il documento di programmazione è stato approvato dal Consiglio Generale e riflette la fase di transizione in cui si trova la Fondazione, in attesa di verificare gli esiti dell’operazione di acquisizione di Banca Carim da parte del Gruppo Credit Agricole Cariparma, la cui conclusione è prevista entro la fine del 2017.
“Pur in una stagione in cui è necessario ancora comprendere gli sviluppi ed i risultati dei processi di cambiamento in corso, e con risorse economiche certamente inferiori al passato, la Fondazione conferma il proprio ruolo di servizio alla realtà locale, fortemente radicata in alcuni dei punti che, a diverso titolo, cooperano alla crescita dell’intera area riminese, fra cui, ad esempio, Uni.Rimini, il Piano Strategico di Rimini, il GAL Valli del Conca e del Marecchia, Nuove Idee Nuove Imprese, I-Square”.
Se il 2017 è stato l’anno in cui si è gradualmente delineata e formata la soluzione che consentirà la salvaguardia della Cassa di Risparmio, il 2018 sarà l’anno del necessario riassetto della Fondazione dal punto di vista patrimoniale ed economico.
“Il sacrificio degli azionisti di Carim, pur a fronte di un’operazione che, a differenza di quelle registrate di recente altrove, non ha recato pregiudizi agli altri stakeholders della Banca, compresi gli obbligazionisti, è sotto gli occhi di tutti – sottolinea Linda Gemmani, presidente della Fondazione – Sono fiduciosa che Credit Agricole vorrà porre la giusta attenzione ai soci della Cassa e al nostro ambito locale. In tal senso, è vivo l’impegno della Fondazione a seguire l’evolvere del percorso di acquisizione di Carim, rappresentando nelle sedi competenti le esigenze e gli interessi riminesi che è auspicio di tutti possano presto trovare adeguata accoglienza. Peraltro l’arrivo di un partner industriale di livello come Credit Agricole costituisce un’importante occasione per l’economia, il tessuto imprenditoriale e l’intero territorio, sia sotto il profilo creditizio e finanziario, sia dal punto di vista dell’apertura a nuove sinergie ed opportunità di crescita”.
Lucia Genestreti