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Alla Fiera non si può certo imputare il peccato di immobilismo. Non fa in tempo ad inaugurare il nuovo padiglione (sold out in occasione di Sigep, 129.000 mtq totali tutti esauriti) che Cagnoni e la sua squadra guardano avanti. E fanno immaginare il quartiere fieristico del futuro prossimo: 200.000 mtq di moderni parcheggi e un nuovo padiglione. La struttura circolare dal diametro più grande d’Europa (134 mt) sarà un contenitore chiuso da una grande cupola, capace di contenere 15/18.000 persone per eventi e concerti. Il progetto definitivo ancora non c’è, ma gli architetti sono gli stessi del Palacongressi. I tempi per il “cupolone” non saranno brevi: serviranno almeno diciotto mesi per le autorizzazioni, ventiquattro per i lavori per avere in funzione la nuova struttura nel 2022. Cagnoni è più preoccupato delle tempistiche che del costo e dei debiti da contrarre: 50 milioni. L’esigenza di nuovi spazi non riguarda solo il Sigep, la manifestazione di punta di IEG, ma anche Ecomondo e Wellness.
Rimini e Vicenza insieme chiudono i conti 2017 e aprono i giochi per il 2018. Insomma, danno i numeri. E sono tutti con il segno più.
Il fatturato scollina a 129 milioni di euro (dati del preconsuntivo) facendo segnare non solo un +3,4% sul 2016 ma anche 5,4 milioni in più rispetto al budget 2017 che prevedeva la chiusura d’anno a 123,6.
Stessi sorrisi riguardano l’Ebitda: 23 milioni di euro significano +5,5% sul 2016 e uno scatto di 1,2 milioni rispetto al budget 2017. Altre buone notizie arrivano dai dividendi (oltre 10 milioni distribuiti) e dal congressuale (+14,6 milioni di fatturato).
In totale, IEG ha partorito 60 manifestazioni e 280 tra congressi ed eventi, facendo registrare nel 2017 15.649 espositori (14.593 nel 2016) e 2.648.675 visitatori (l’anno precedente si erano fermati a 2,5 mln). “La positiva performance 2017 di IEG, dopo i già brillanti risultati del 2016, conferma vincente l’integrazione tra Rimini e Vicenza, – dicono dalla fiera – mostrando gli esiti di un’attività che avvantaggia anche i territori di riferimento”.
Parli di Rimini e pensi al Pil prodotto dal sistema Fiera (l’11% del Prodotto Interno Lordo provinciale) e due nuove sfide: viabilità e ricettivo. La prima, oltre al nodo aeroporto sempre da sciogliere, si deve tradurre in nuove accessibilità al quartiere fieristico (e il dialogo con la municipalità è aperto), al Trc futuro e al treno. Già oggi il 20% degli utenti arriva in Fiera in treno. Il discorso ricettività è altrettanto complesso. “Quando ci sono fiere ed eventi in contemporanea, già oggi il sistema alberghiero riminese non è sufficiente ad assecondare tutte le nostre richieste – fa notare il presidente Cagnoni – tanto che ci spostiamo da Cattolica a Santarcangelo e Cesenatico”. C’è un problema legato ad un’offerta alberghiera ritenuta non congrua da parte di IEG, ma Lorenzo il Magnifico non risparmia neppure una stoccata all’Amministrazione Comunale: “Favorisca investimenti e ristrutturazioni”.
Per il 2018 il budget di IEG prevede dati di grande rilievo: 159 mln di fatturato e oltre 27 di Ebitda. Si tratta di un balzo di 30 mln rispetto al 2017: come sarà possibile? All’aumento media del 6% va sommata la presenza in agenda di un colosso come Tecnargilla e l’operazione Stati Uniti da 16/17 mln. Negli States, IEG acquista una società di allestimenti fieristici, destinata a lavorare per aziende italiane nel Paese a Stelle e Strisce.
Paolo Guiducci