Rimini-Bologna, il matrimonio delle Fiere si farà? Della fusione tra i due colossi (Bologna tra le maggiori realtà italiane, Rimini quella con il Mol migliore) se ne parla da tempo, ma questa volta Rimini ha fatto un (altro) passo deciso verso l’altare. Mentre da Milano arrivano buone notizie dalla Borsa, con il titolo Ieg in rialzo del 4%, i vertici della Fiera diramavano una nota esplicita di “Interesse a valutare un’operazione di integrazione con Bologna Fiere”. Il Consiglio di Amministrazione della Società, tenutosi martedì 16 giugno, ha manifestato l’interesse “a valutare un’operazione di integrazione con il gruppo Bologna Fiere conferendo mandato al Presidente Lorenzo Cagnoni e all’Amministratore delegato Corrado Peraboni di approfondire la fattibilità dell’operazione con il management della società felsinea”, si legge nella nota prodotta da Ieg.
Un comunicato scarno, fatto di poche righe, ma a buon intenditor bastano poche parole, recita un adagio sempre in voga. Si ripropone, insomma, la possibilità di alleanza tra Rimini e Bologna nel nome delle fiere (e dei congressi), spesso balenata, più volte ipotizzata, mai realizzata per un motivo o per l’altro. Che l’anno del Covid sia la volta buona? L’interesse c’è tutto. Ed è sponsorizzato anche dalla politica. Sentite cosa aveva dichiarato il sindaco Andrea Gnassi: “Credo che sia nell’interesse di Bologna e Rimini, come d’altra parte della Regione, verificare appieno tutti gli strumenti e le opportunità di sviluppo industriale, economico, occupazionale per un possibile anzi auspicabile, percorso aggregativo delle nostre fiere”.
Ribadiamo: il progetto non è nuovo. Anche prima dell’integrazione tra Rimini e Vicenza che ha portato alla creazione di International Exibition Group, la fiera di Rimini studiava la fusione con Bologna Fiere. Si era addirittura ipotizzato un possibile polo emiliano-romagnolo con il coinvolgimento dell’ente fieristico di Parma. Ora le cose sono cambiate, Bologna Fiere è meno “orca” e l’ad di Ieg, Peraboni, ex Fiera Milano e Fondazione Fiera Milano, può studiare l’alleanza con la rivale fiera emiliana. Il tutto per andare a insidiare la leadership proprio del gruppo fieristico lombardo, per un posto al sole del settore fieristico italico.
Anche guardando dentro i soci delle due società si capisce qualcosa. Ieg (risultato della fusione tra Rimini e Vicenza) è controllata al 49,29% da Rimini Congressi, che a sua volta fa riferimento a Rimini Holding (35,58%), ossia la finanziaria del Comune di Rimini, ed è partecipata da Vicenza Holding (19%) e dalla Regione Emilia-Romagna (4,7%). Nel capitale di BolognaFiere c’è il Comune di Bologna (14,71%), la Camera di Commercio cittadina (14,68%), la Regione Emilia-Romagna (11,56%) e la Città Metropolitana di Bologna (11,29%) oltre a Confindustria Emilia (6,57%) e altri soci minori.
In questa partita tra Bologna e Rimini, Regione Emilia-Romagna non giocherà certo un ruolo marginale, tutt’altro. Valutiamo, gente, valutiamo, è l’annuncio di Ieg.