Un grande evento per riportare indietro le lancette della città (e non solo) di secoli, e anche millenni. È il Festival del Mondo Antico che quest’anno, con la sua XIX edizione, raggiunge un traguardo importante e fortemente evocativo. Ricorre infatti il decimo anniversario dell’apertura al pubblico della Domus del Chirurgo, inaugurata il 7 dicembre 2007; e, proprio in onore di questa ricorrenza, l’edizione 2017 è in programma il 7, 8 e 9 dicembre. Un sito archeologico unico, come unica fu la sua scoperta. “Il suo rinvenimento non fu straordinario solo per la sua ubicazione, in pieno centro città, – le parole di Massimo Pulini, assessore alle Arti di Rimini – ma perché permise di scoprire che la causa della sua distruzione, implosione dovuta a un incendio, fu una battaglia. Una battaglia causata da un’invasione della città. Dettagli incredibili, ma non gli unici. Non esistono altri scavi del genere che permettano una conoscenza così approfondita del mestiere chirurgico di epoca romana: uno dei ritrovamenti più importanti, infatti, fu la cassa contenente ben 150 attrezzi chirurgici”. Proprio per questo l’edizione 2017, storica, ha come titolo “I ferri del mestiere – La cultura del prendersi a cuore”. Un titolo che, nella piena tradizione del Festival, ne rappresenta anche l’argomento-guida che verrà poi sviluppato e declinato fra antico e presente. Cuore dell’evento, quindi, la “cultura del prendersi a cuore”, da considerare da molteplici punti di vista: prendersi cura dell’uomo, nel corpo e nello spirito, e dei beni comuni, del patrimonio culturale e, per estensione, della società in cui viviamo. In piena tradizione anche i contenuti del Festival: incontri, dialoghi, tavole rotonde, mostre, percorsi tematici e presentazioni di libri, a formare un ricco programma completamente ad ingresso gratuito.
Importante in questo senso, dunque, l’incontro di sabato 9 dicembre alle ore 15, dal titolo “Il chirurgo di Ariminum e la medicina antica”, un focus sul corredo medico e sulla figura del “famoso” chirurgo di Rimini, affidato a chi da sempre se ne è occupato: Ralph Jackson (già conservatore del British Museum) e Stefano De Carolis (Direttore della Scuola di Storia della medicina dell’Ordine dei Medici di Rimini).
Passato e presente che si intrecciano in un unico evento, dunque. E il futuro? “10 anni fa, i primi ad entrare nel sito – spiega Angela Fontemaggi dei Musei Comunali – furono i giovani, bambini e ragazzi, designati come custodi della Domus e, simbolicamente, della città e della cultura. Anche quest’anno, allo stesso modo, saranno i giovani di oggi ad inaugurare il Festival: proprio a loro è dedicato il ’Piccolo mondo antico festival’, una grande opportunità per fare esperienza e rapportarsi col proprio patrimonio artistico e culturale”. Un evento ’in miniatura’, organizzato dai Musei Comunali di Rimini con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia, rivolto a bambini e ragazzi dai 3 anni in su che vivranno le varie epoche storiche, dalla preistoria al rinascimento, attraverso cacce al tesoro, visite guidate e laboratori, diventandone gli assoluti protagonisti.
Un Festival dalla grandissima ricchezza culturale, che sarebbe limitante costringere all’interno di un’unica città: ecco che come in altre edizioni, dunque, l’evento esce dai confini di Rimini per coinvolgere altre realtà del territorio. Riccione, Cattolica, San Leo, oltre a Santarcangelo e Verucchio, partecipano con modalità diverse: il Museo della Regina di Cattolica e il Comune di San Leo ospitano presentazioni di libri, rispettivamente <+cors>L’arte rubata di Fabio Isman e Ribelli contro Roma. Gli schiavi, Spartaco, l’altra Italia, di Giovanni Brizzi. Riccione e Verucchio offrono, invece, esperienze laboratoriali per ragazzi e adulti che arricchiscono il calendario di Piccolo Mondo Antico festival.
Una rassegna che non vuole negare, e anzi, si proietta nel panorama internazionale grazie alla presenza e all’intervento di nomi di grande prestigio. Ad aprire il Festival, infatti, alle ore 17 del 7 dicembre, è Gustavo Zagrebelsky con la lectio magistralis “La salute come diritto e dovere”, che vuole approfondire il tema della salute umana, il bene in assoluto più prezioso per tutte le comunità.
Del passato, del presente e del futuro.
Simone Santini