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Fate il nostro gioco: mostra sulle ludopatie

Un vero e proprio casinò ricostruito con tanto di sale giochi, roulette e panno verde. A chi, da sabato 19 gennaio (con inaugurazione aperta al pubblico alle ore 11.00) al 17 febbraio, entrerà negli spazi del Museo della Città, in via Tonini 1, sembrerà infatti di trovarsi a Sanremo o a Las Vegas, grazie allo spettacolare allestimento della mostra Fate il Nostro gioco, costruita e pensata intorno ad un punto fondamentale: il gioco d’azzardo si realizza nel lungo periodo e il caso ha ben poco a che vedere con quello che succederà.

Durante una visita guidata di 90 minuti saranno presentati al pubblico e agli studenti gli aspetti matematici ed emotivi che governano il mondo dell’azzardo fornendo una visione consapevole del fenomeno. Una mostra interatttiva che rimarrà aperta al pubblico per 30 giorni consecutivi e in cui sarà possibile effettuare visite gratuite e guidate da comunicatori scientifici appositamente formati, e sono rivolte a gruppi di 30 persone al massimo.

Sono previsti percorsi specifici per le scuole, che possono richiedere e prenotare le visite anche attravero la mail e il numero di telefono dedicati: prenotazioni@ fateilnostrogioco.it o di chiamarci al numero 0541 653103.

Il percorso si sviluppa in tre ambienti

Nella prima sala, al fine di esplorare il concetto di probabilità e il modo in cui prendiamo decisioni in situazioni di incertezza, il pubblico è coinvolto in tre giochi: il celebre gioco delle 3 porte di Monty Hall (in scala 1:1), l’esperimento del cubo di coriandoli e il gioco della probabilità e ci chiediamo, ad esempio, se è più probabile che la terra venga distrutta nel 2068 dall’asteroide 99942-Apophis o che un giocatore vinca 3.000 euro al mese per vent’anni al Win for Life?

La seconda sala è il cuore pulsante dell’intera mostra, le guide si trasformano in croupier per simulare con il pubblico i giochi da casinò, come la Roulette Francese e alcuni giochi pubblici d’azzardo come le Slot Machine e i Gratta e Vinci. Di ogni gioco sono illustrati al pubblico il funzionamento e il margine di guadagno del banco, ma anche le trappole cognitive, volte a farci continuare a giocare nonostante sia sconveniente. Dopo la fase di simulazione i dati raccolti delle giocate (spesa, incasso e vincita) vengono inseriti in un apposito software che aggiorna in tempo reale i grafici del bilancio complessivo verificando che, nel lungo periodo, il bilancio di un giocatore peggiora sempre di più e tende a quello teorico, calcolabile a priori matematicamente

Nel terzo ambiente si analizzeranno i dati ufficiali dell’Agenzia Dogane e Monopoli di Stato sul consumo di azzardo in Italia e i risultati delle ultime indagini epidemiologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche sulle abitudini di gioco: lo scopo è quello di stimolare la riflessione e accendere un breve dibattito sulle conseguenze del gioco d’azzardo patologico e sulle possibilità di intervento.

Quanto si gioca a Rimini?

I dati riportati fanno riferimento al solo Comune di Rimini nel corso del 2017. Sono dati ufficiali dell’Aams (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) rielaborati e diffusi all’interno del progetto “l’Italia delle Slot”.

Spesa totale nel gioco d’azzardo: 268,71 mln di euro. Con il termine spesa si intendono i soldi giocati.

Perdita totale: 59,3 mln di euro. Con il termine perdita si intendono i soldi persi.

Spesa pro capite: 1798 euro. Questo dato è una media anche tiene conto di tutti gli abitanti del comune (quindi anche neonati). La spesa pro capite nazionale è di 1680 euro circa.

Ludopatie: identikit “malati di gioco” della provincia di Rimini?

Maschio, con un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, titolo di scuola media e regolarmente occupato. Questo l’identikit dell’utente medio dei servizi di ludopatia che si presenta ai servizi del territorio.

Dal 1 gennaio 2018 sono stati 71 i nuovi ingressi per problematiche legate al gioco d’azzardo nel territorio della provincia di Rimini. Oltre a questi, circa 30 persone hanno preso appuntamento per un primo colloquio senza poi presentarsi.

Utenti seguiti da Ausl Romagna – serie storica –

Fonte: SistER – Sistema Informativo sulle Dipendenze Regione Emilia Romagna Nota: sino al 2008 sono stati conteggiati solo gli utenti con tipologia “GIOCO”. Dal 2009 si considerano anche gli utenti con tipologia diversa da “GIOCO” ma con una diagnosi secondaria o terziaria di GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (si tratta di 8 utenti per il 2009, di 11 per il 2010 , di 4 per il 2011, di 9 per il 2012, 10 nel 2013, 1 nel 2014, 2 nel 2015, 14 nel 2016, 2 nel 2017 e 2 nel 2018).

 

“Contrastare il gioco d’azzardo – commenta Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – puntando sulla conoscenza, la formazione e la simulazione. L’originale formula di questa mostra è uno strumento in più, importante, per evidenziare i pericoli del gioco. Un tema sul quale, come Amministrazione, siamo attivi su più fronti; dalla mappatura per evitare la presenza di spazi di gioco vicino a luoghi sensibili come le scuole, al rapporto con i commercianti con il logo “no slot” che evidenzia le attività che staccano la spina alle slot-machine. Con questa mostra partiamo dalle scuole, nella consapevolezza che si tratti di una problematica che si sta facendo sempre più spazio tra i giovani anche grazie alle nuove frontiere del gioco on line”.